martedì, Novembre 26, 2024

Torri di via Appennini 91: da 3 settimane MM li lascia senz’acqua

Cronaca

Milano 31 Ottobre – Da tre settimane vivono senza acqua corrente in casa. Per farsi una doccia sono costretti “a chiedere ospitalità a genitori, parenti e amici”. Oppure c’è chi usa la doccia della palestra alla quale è iscritto. La vaschetta dello scarico del gabinetto “per fortuna non è murata” e quindi, bottiglie vuote sotto braccio, possono riempirla “manualmente con l’acqua recuperata, ironia della sorte, dalla…casa dell’acqua installata sotto i palazzi”. Quanto alla pulizia di piatti, bicchieri e posate, c’è chi da tre settimane usa “solo stoviglie di carta“. E chi invece ricorre all’acqua naturale, “quella che si compra al supermercato”. Succede a Milano. Nella Milano del 2016, nella Milano che solo da pochi mesi si è lasciata alle spalle una campagna elettorale combattuta al motto “priorità alle periferie”, “priorità al risanamento delle case popolari“. Prima e dopo le urne, il sindaco Giuseppe Sala ne ha fatto un punto d’onore.

Eppure sono proprio alloggi comunali quelli nei quali, dal 10 ottobre, si è costretti a vivere senza acqua corrente. Ieri le gestiva Aler, oggi le gestisce Metropolitana Milanese, sì la stessa Mm che finora ha avuto il suo core business proprio nel servizio idrico, la stessa Mm che serve le casette dell’acqua: “Di male in peggio” assicura Federica Z., un’inquilina. Si tratta, per l’esattezza, delle torri di via Appennini 92, quartiere Gallaratese. E le famiglie interessate sono almeno 16, vale a dire: quelle che abitano gli ultimi piani del condominio, dal settimo al decimo. Non bastasse, gli inquilini sanno già che, salvo accelerazioni oggi non preventivabili, la situazione rimarrà quella che è almeno fino al 12 novembre. Sì, altre due settimane senza che dai lavandini esca alcunché.

Motivo? “I tecnici di Mm – raccontano gli inquilini – ci hanno spiegato che bisogna cambiare le cisterne che servono il palazzo, ormai vetuste. E che il Comune deve decidere se confermare le cisterne là dove sono oggi oppure spostarle altrove. Tra burocrazia, ponte festivo e altro, prima del 12 novembre sembra impossibile mettere a posto le cose”. Interventi, procedure e decisioni che evidentemente non si ritiene di dover sbrigare con urgenza. Come se vivere senza acqua in casa fosse disagio di poco conto. “E pensare – sottolineano gli inquilini – che questi palazzi non hanno nemmeno dieci anni: sono praticamente nuovi”. I problemi non sono mai mancati. Anche l’impianto di riscaldamento ha lasciato spesso a desiderare. E già nel recente passato è successo che l’acqua mancasse. Ma di tanto in tanto. A tempi alterni. Mai si era verificata un’interruzione del servizio lunga 21 giorni consecutivi. Ecco perché gli inquilini di via Appennini 92 stanno valutando di non corrispondere a Metropolitana Milanese l’affitto di ottobre e hanno deciso di rivolgersi ad uno studio legale.

La sospensione del pagamento del canone d’affitto – scandisce proprio l’avvocato arruolato dal condominio, Manuel Galdoè più di un’ipotesi: ci sono famiglie con bambini che stanno vivendo un disagio inaccettabile in una città come Milano“. “Stiamo seriamente valutando questa possibilità” conferma Federica Z. “Il punto è che da Metropolitana Milanese non arrivano risposte – dicono i due quasi all’unisono –. Ci hanno fatto sapere di aver raccolto la segnalazione, di aver assegnato alla segnalazione un numero e che provvederanno”. Il sopralluogo dei tecnici, come detto poco sopra, è avvenuto soltanto venerdì. “Vi sembra atto di civiltà e buona gestione lasciare famiglie, anziani e bambini senza acqua, nell’impossibilità di lavare, di lavarsi o di utilizzare il wc?”. Questa la domanda che gli inquilini hanno messo nero su bianco nella lettera indirizzata a Comune e Mm tramite il loro legale.  (Il Giorno)

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