Milano 15 Novembre – La notizia bomba è che all’indomani dell’elezione di Trump come presidente Usa sono scattate le manette, già annunciate nella campagna, per la sua rivale Hillary.
La Clinton è accusata sulla base delle famose email private e segrete di un cumulo di reati dall’aggiotaggio alla truffa al tradimento fino all’associazione di stampo stupratorio. La signora, vivamente sorpresa e irritata, è stata portata via in manette da un cumulo di agenti federali e statali, sceriffi e sharif, pascià e marescialli. Il gruppone, date le abbondanti nevicate, è scivolato sul bianco manto che copre la lunga scala che conduce al villone clintoniano. Le accuse alla signora Rodham in Clinton hanno scatenato una colossale caccia all’uomo (e donna) in tutto il mondo. Solo in Italia sono arrivati messaggi d’incriminazione ed estradizione nei confronti della Gruber, di Floris e Mieli mentre la signora Botteri, inviata Rai, è stata già espulsa dal territorio americano ed al suo collega Rampini è stato annunciato il diniego del visto. A tutti i direttori dei media e giornali, rei di tradimento, è stata al momento sospesa la cittadinanza Usa.
I clamorosi arresti non sono rimasti senza conseguenze e reazioni. Caso unico più che raro, sono stati già depositati esposti di impeachment nei confronti del Donald rimasto assediato da una folla di manifestanti nelle sue towers di fronte alle quali sono state erette barricate e incendiati cassonetti. Stessa scena a centinaia di migliaia di km di distanza ad Atene dove l’ex presidente Obama è assediato nel suo albergo da addirittura tre grossi eserciti, quello dei nazionalisti che gli contestano il casino mediorientale per il quale il presidente abbronzato ha già fatto ammenda, quello degli indignati che gli contesta la stretta di mano con il Donald ed infine quello governativo ellenico che lo rimprovera per l’affamamento dei greci.
Prima ancora di essere portata via comunque la Clinton aveva denunciato il presidente Fbi e tutti i suoi agenti, oltre ai presidenti degli stati democratici ed i relativi sindacati che le hanno voltato le spalle nel segreto dell’urna. Ha accusato anche le leadership di neri, ispanici, latino e femministe di essersi lasciati corrompere. Accusa reiterata nei confronti dei vertici militari rei di non avere preso Mossul in tempo per la sua vittoria. Conseguentemente stati, sindacati, gruppi di interesse sociale ed Army sono al momento senza vertici i cui poteri sono stati sospesi. Ugualmente la Casa Bianca bloccata sia per il nuovo smagliante bianco presidente che per quello vecchio scuro. Come anche l’Fbi e le altre agenzie di sicurezza.
Si va, ormai è chiaro, verso una nuova guerra civile Usa. Grosso problema per il comitato del Si renziano che dopo essersi assicurata le adesioni di Obama e Hillary, ora sta supplicando Giuliani e Palin di volerne presiederne un altro.
Studi tra Bologna, Firenze e Mosca. Già attore negli ’80, giornalista dal 1990, blogger dal 2005. Consulente UE dal 1997. Sindacalista della comunicazione, già membro della commissione sociale Ces e del tavolo Cultura Digitale dell’Agid. Creatore della newsletter Contratt@innovazione dal 2010. Direttore di varie testate cartacee e on line politiche e sindacali. Ha scritto Former Russians (in russo), Letture Nansen di San Pietroburgo 2008, Dal telelavoro al Lavoro mobile, Uil 2011, Digital RenzAkt, Leolibri 2016, Renzaurazione 2018, Smartati, Goware 2020,Covid e angoscia, Solfanelli 2021.