Milano 16 Novembre – Tanto si protestò che venne spianato. Cosa? Il boschetto della droga a Rogoredo. La notizia la riporta anche Repubblica:
Tabula rasa al bosco della droga. Forze dell’ordine, vigili e ruspe al lavoro a Rogoredo nella zona verde tristemente famosa per essere diventata il principale punto di spaccio di eroina di Milano. Già sgomberata la prima parte dell’area da arbusti e cespugli durante l’estate, ora si tenta di liberare definitivamente la zona dal resto della bassa vegetazione che consente alle bande di spacciatori di smerciare le dosi a centinaia di clienti che arrivano anche da fuori Milano. Un intervento concordato con la prefettura, eseguito in modo congiunto da Ferrovie, Società Autostrade e Comune. Coinvolti cento uomini in totale. Il bilancio a fine serata conta 5 arresti (che si vanno ad aggiungere ai 700 eseguiti dai carabinieri dall’inizio dell’anno), 73 persone identificate e 10 accompagnate in caserma le procedure di fotosegnalamento e le verifiche sull’identità. Nel corso delle operazioni è stata rintracciata anche una 16enne originaria del sud milanese, allontanatasi da casa da alcuni giorni e di cui non si avevano più notizie.
A inizio novembre prima i carabinieri, con un blitz che aveva portato all’arresto di sei spacciatori e al sequestro di decine di dosi, e poi la polizia, che il giorno successivo aveva portato in questura 65 persone (tra cui i sette spacciatori poi espulsi) avevano cercato di intervenire a bloccare il flusso. Come del resto avevano fatto per anni in passato. Ma agli spacciatori arrestati se ne sono sempre sostituiti altri. La vicinanza alla stazione, il basso costo delle dosi, la facilità di mimetizzarsi tra alberi e piante e di sfuggire ai controlli, continuava ad attirare ogni giorno centinaia di acquirenti, in maggioranza italiani.
Il commento è un gustoso spaccato di eterogenesi dei fini. Ormai l’unica cosa etero rimasta a sinistra. Voi riuscite ad immaginare quali alti lai avrebbero lanciato i compagni di Pisapia se a proporlo e, Dio non voglia!, a farlo fosse stato il centrodestra? Si sarebbe cianciato di caccia al povero. Di lotta agli emarginati. Di odio contro gli ultimi. Di inutile proibizionismo. Di eccesso securitario. E si sarebbero sfottute le ruspe. Inutili e rumorose, scontate e prive di risultati. Razziste. Fasciste. Omofobe (non c’entra nulla, ma volete mettere quanto suoni bene?). Ma se lo fanno loro allora va bene. Come quando invocano l’esercito. Come quando infamano via Padova (il Meglio della Milano Arancione). O diffamano Nolo, il quartiere chic rosso sangue a Nord di Loreto. Ecco, tutte queste cose, se fatte da Sinistra, non incontrano opposizione. Non provocano indignazione. Vanno benissimo. Perché ogni cosa è rossa, se vista attraverso le lenti della propaganda rossa. Rosso vergogna. Rosso ipocrisia.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,