Milano 24 Novembre – La domanda non è delle più semplici ma… è il momento giusto per poter investire in azioni italiane? Per poter rispondere con un minimo di consapevolezza, ricordiamo come il ritorno dell’indice più rappresentativo, il FTSE MIB, sopra quota 17 mila punti, potesse essere ben considerato come un primo segnale di forza, incrementando la possibilità di recupero dei valori ante Brexit. Tuttavia, il mese di novembre ha portato in dote numerose determinanti in grado di condizionare in misura rilevante l’andamento dell’indice, trascinandolo ben sotto quota 17 mila punti e ponendo seri dubbi sul prossimo futuro.
A parte il rischio che gli shock indotti oltre Oceano con l’elezione di Donald Trump possano nuovamente far capolino nei prossimi mesi, è intuibile come il mercato stia guardando con crescente apprensione a quel che potrebbe accadere in occasione della scadenza elettorale del referendum costituzionale in calendario il prossimo 4 dicembre, il cui esito potrebbe aprire una nuova fase di instabilità politica che, come intuibile, non sarebbe particolarmente gradita dagli osservatori internazionali. Nemmeno la BCE sembra inoltre offrire grandi spunti operativi: il presidente Mario Draghi nell’ultimo intervento al Parlamento europeo ha allontanato i rischi di tapering, lasciando intendere che la BCE proseguirà in una politica ultra accomodante, che si tradurrà – aggiungiamo noi – in un allungamento del quantitative easing da marzo 2017 a (almeno) settembre 2017.
A nostro giudizio, l’investimento in azioni italiane come per esempio quelle della famosa scuderia di Maranello https://www.giocareinborsa.com/azioni/ferrari, nelle prossime settimane dovrebbe tenere conto dell’imminente crescita dell’aleatorietà in seguito all’appuntamento elettorale del 4 dicembre, e alle successive turbolenze che ne potrebbero derivare in caso di vittoria dei “no”, che attualmente sembrano essere favoriti (la media dei sondaggi, nell’ultimo giorno utile per la loro pubblicazione, li accreditava tra i 5 e gli 8 punti di vantaggio).
Ulteriormente, bisognerà tenere in considerazione il newsflow dei prossimi mesi sui principali elementi che potrebbero influenzare la propensione a investire degli operatori istituzionali. C’è infatti ancora molta incertezza sul modo in cui potrebbero evolversi alcune partite. Per citare le principali, non possiamo non ricordare quella di Atlante, il piano industriale e la ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena, e così via. Sul fronte politico, incertezza vige anche sulla legge di bilancio italiana, attualmente in fase di vigile stand by in Commissione Europea.
Traendo le debite conclusioni, riteniamo pertanto che i prossimi 2-3 mesi saranno di grandissimo dinamismo e incertezza, e che gli investimenti in azioni italiane potrebbero subirne effetti molto significativi: l’aumento dell’aleatorietà potrebbe naturalmente aprire grandi opportunità di vantaggio ai trading più attenti agli impieghi di brevissimo termine e agli speculatori, ma potrebbe aprire ancora più grandi rischi in capo ai trader meno accorti. Cercate pertanto di avvicinarvi con accresciuta cautela all’investimento in azioni italiane e, soprattutto, abbiate cura di impartire le posizioni sulla base di una strategia complessiva, fissando gli adeguati stop loss e take profit.
Non sottovalutate infine la possibilità di investire in ETF sugli indici più rappresentativi, eventualmente anche con un piano di accumulo: potrebbe essere una buona chance per poter cogliere le opportunità in fase di rialzo.
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