Milano 26 Novembre – Da giovedì numerosi equipaggi antincendio stanno combattendo un grande incendio doloso appiccato nelle aree nei dintorni di Gerusalemme, Venerdì mattina, mentre la polizia ha arrestato oltre una dozzina di sospetti incendiari, tutti arabi, e una persona sospettata di incitamento a compiere questi atti criminosi.
Venticinque squadre antincendio, tra cui 60 vigili del fuoco, stanno cercando di controllare le fiamme intorno a Moshav Beit Meir da cui tutti i residenti sono stati evacuati mentre dieci abitazioni sono andate completamente distrutte e altre danneggiate anche in modo grave.
Durante la notte tra Giovedì e Venerdì, molti dei residenti sono rimasti intrappolati all’interno di Moshav quando il fuoco si è propagato lungo l’unica strada che porta fuori dalla cittadina, ma le forze antincendio sono state in grado di respingere il fuoco e consentire ai residenti di fuggire.
Oltre ai residenti, sono stati evacuati 400 persone che soggiornano presso gli alberghi di Moshav Beit Meir, alcuni dei quali erano cittadini residenti nelle zone adiacenti la città di Haifa che sono stati evacuati durante la serata di Giovedì a causa di un altro incendio appiccato in quell’area. Nel pomeriggio di Venerdì, tutti i residenti sono stati fatti rientrare nelle loro abitazioni nei pressi della città costiera di Haifa, ma circa tredici abitazioni sono state seriamente danneggiate.
Il Ministero della Protezione Ambientale ha emesso un allarme per la salute causato dall’incendio a Beit Meir dopo aver registrato alti livelli di particelle di amianto oltre ad alti livelli di inquinamento atmosferico nella zona.
Non lontano da Beit Meir, le squadre antincendio sono riusciti a spegnere un incendio appiccato a Sha’ar Hagai, a 23 chilometri da Gerusalemme; sull’autostrada 1 che collega la capitale a Tel Aviv. equipaggi antincendio israeliani sono riusciti a controllare le fiamme mentre i residenti del Mateh Yehuda sono stati evacuati poiché un altro incendio doloso minacciava le loro case.
La polizia ha ricevuto segnalazioni che diversi sospetti sono stati visti fuggire dalla scena del crimine nell’area delle montagne che dominano Gerusalemme subito dopo lo scoppio dell’incendio. Dopo una caccia all’uomo nella zona, un sospetto è stato arrestato. Più tardi, un secondo arabo è stato fermato dalla polizia.
Un incendio è scoppiato anche nella notte di Giovedi tra le cittadine di Sajur e di Nahf in Galilea, nei pressi di Karmiel. I focolai sparsi sulla montagna e le fiamme hanno raggiunto le case della comunità ebraica di Har Halutz. I residenti sono stati evacuati dalla comunità, mentre sei cantieri edili sono stati danneggiati dal fuoco. Sedici equipaggi antincendio hanno combattuto le fiamme, estinguendole in tarda nottata.
I residenti di Harashim in Galilea sono stati evacuati quando un incendio è scoppiato nella parte meridionale della cittadina.
Egitto e Giordania hanno offerto il loro supporto ad Israele nella lotta contro gli incendi. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accettato entrambe le loro offerte sicchè il governo de Il Cairo ha disposto l’invio di due elicotteri antincendio, e la Giordania sta inviando alcune autopompe.
Decine di case ed edifici pubblici sono andati distrutti o danneggiati ad Haifa, circa 75.000 persone sono state evacuate dalle loro case e non sono ancora state autorizzati a tornare. Coloro che sono stati inizialmente collocati in centri di prima accoglienza allestiti dalle varie comuni, sono stati spostati ad alberghi, ostelli e case di riposo per la notte.
E mentre la popolazione israeliana combatteva contro il fuoco, la popolazione araba che occupa abusivamente la Galilea e la Samaria, festeggiava le fiamme considerandole un dono di una divinità sanguinaria chiamata Allah.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.