Milano 28 Novembre – Milano bocciata, fa un balzo all’indietro di ben sette posizioni nella classifica che stabilisce la qualità della vita e si posiziona al cinquantaseiesimo posto. Il dato peggiorativo non meraviglia l’abitante qualunque che combatte ogni giorno con il tram che non arriva, con le buche nelle strade, con i disservizi, con i bivacchi ad ogni angolo, con la sporcizia nei giardinetti sotto casa, con la paura per una criminalità micro o macro che sia, con i campi Rom abusivi ecc. ecc. Meravigliano invece le classifiche che descrivono l’appeal straordinario di una città a livello internazionale. Perché se è vero che la genialità dei cittadini è riuscita ad imporsi per creatività, modernità e innovazione, resta il buio di una parte consistente della città che “viaggia” esasperata da un’ingiustizia sociale dilagante, abbandonata a se stessa. E questa parte, non è “vista” dalle classifiche internazionali, ma è “vissuta” con fatica e dolore da chi avrebbe bisogno di attenzione e sostegno sociale. Milano è una città divaricata, dove la distanza tra i privilegiati e gli emarginati è sempre più consistente Scrive in un’analisi Schiavi sul Corriere “Al netto delle positività riconosciute, la classifica di Italia Oggi rileva il persistere di antichi malesseri ( i veleni nell’aria, il disagio delle periferie, la chiusura delle piccole attività) che incidono sulla percezione della qualità della vita. A questi si aggiunge il crollo dei valori immobiliari lontano dal centro, uno dei dati più evidenti. La sintesi può essere quella della città a due velocità: una, attorno a via Montenapoleone e al Duomo, cresce e diventa trendic topic; l’altra, fuori dalla cerchia, resta incompiuta e come una palla di piombo fa piegare gli indicatori.” E occorre evidenziare che una città così divisa è il prodotto sempre più significativo di un’amministrazione cieca e sorda, che continua a guardare altrove e che si esalta nei salotti radical chic. Una domanda a Sala e al PD: dove è finita la politica dell’uguaglianza tanto enfatizzata dall’ideologia comunista?
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano