Milano 29 Novembre – Minor ottimismo e più concretezza: i giovani universitari guardano con sempre maggior interesse agli stage e alla possibilità di esperienze lavorative all’estero. E questo il quadro che emerge nella terza edizione dell’osservatorio L’Oreal Italia realizzata da Eumetra Monterosa dal titolo ‘Gli studenti universitari guardano al mondo del lavoro – scelte e aspettative dei giovani italiani’. Le aspettative per il futuro sono ridimensionate: l’81% degli studenti residenti in Italia crede che troverà un lavoro nei prossimi 5 anni, il 10% in meno rispetto allo scorso anno e il 15% meno di quanto affermano gli studenti italiani che vivono all’estero.
Tra le caratteristiche del lavoro desiderato crescono del 33% sia l’importanza della remunerazione sia la possibilità di far carriera, mentre flette del 20% il desiderio di un impiego interessante e appagante. Non solo: l’85% degli universitari crede che l’estero offra maggiori opportunità di lavoro dell’Italia perché la meritocrazia è più diffusa e il mercato del lavoro è più aperto. Germania, Inghilterra e Usa restano le mete preferite di fronte a un’università italiana percepita come troppo teorica.
“Siamo un Paese in cui l’ascensore sociale non è stato molto attivo e in cui la meritocrazia stenta ad affermarsi ed è per questo che nel 2014 abbiamo lanciato questo osservatorio e oggi siamo alla terza edizione non priva di grandi sorprese”, spiega il presidente e ad di L’Oreal Italia Cristina Scocchia durante la presentazione nella Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera a Milano. “Una situazione economica che stenta a chiarirsi spinge i giovani verso un minor ottimismo e una maggiore attenzione alla concretezza. I giovani che emergono da questa ricerca sono più maturi e consapevoli e guardano sia allo stage che l’esperienza all’estero come a un’occasione di arricchimento professionale e di crescita personale”.
Lo stage è percepito come la risposta alle sfide del mondo del lavoro: otto studenti su dieci ha fatto o ha intenzione di fare presto uno stage (nove su dieci tra gli studenti italiani all’estero), solo il 30% l’ha fatto per soddisfare gli obblighi curriculari. L’83% degli studenti è soddisfatto dello stage e lo ritiene particolarmente utile. Non solo: a quasi la metà degli universitari lo stage ha aperto una possibilità lavorativa nella stessa azienda o in altre aziende, percentuale che sale al 70% tra gli studenti italiani all’estero.
Se i giovani sono più disincantati sono anche maggiormente proattivi: uno studente su tre dichiara di voler trascorrere un periodo all’estero, dato in crescita rispetto allo scorso anno. Per il 92% degli studenti italiani all’estero andare fuori dall’Italia è un’opportunità, una scelta di vita. Lo scorso anno solo il 75% la pensava così. Unanime la convinzione che l’università debba addestrare, dare il maggior numero di opzioni possibili agli studenti, fare da ponte con le imprese come dimostrano le testimonianze dei vertici delle università milanesi presenti tra cui Cristina Messa, rettore dell’università Milano-Bicocca e Giovanni Azzone, rettore del Politecnico. (Liberoquotidiano)
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