Allarme tatuaggi: possono scatenare o aggravare la psoriasi

Scienza e Salute

Milano 5 Dicembre – Siete appassionati di tatuaggi? Attenzione, perché se soffrite di psoriasi, l’inchiostro potrebbe aggravare la malattia. L’allarme è stato lanciato dagli esperti riuniti a Napoli per la seconda edizione della scuola della Psoriasi, organizzata dal dipartimento di dermatologia dell’Università “Federico II” di Napoli“Think before you ink”, dicono gli statunitensi: pensa prima di usare l’inchiostro, ovvero prima di tatuarti la pelle. E la raccomandazione è stata ribadita ricordando che il 25% di coloro affetti da questa patologia può vedere peggiorare la pelle dopo un tatuaggio.

Ma non basta: state attenti, dicono i dermatologi, perché il tatuaggio può essere l’occasione in cui la psoriasi si può manifestare per la prima volta. A distanza di alcune settimane è infatti possibile che compaiano i segni classici dell’arrossamento e desquamazione della pelle nell’area disegnata: secondo gli esperti i casi di persone sane che hanno sviluppato la malattia a seguito del tatuaggio sono in continuo aumento. “L’introduzione di pigmenti nella cute per creare disegni più o meno elaborati – spiega Cataldo Patruno, docente scuola specializzazione di dermatologia dell’Università Federico II di Napoli – è un atto complesso, che disturba l’equilibrio della pelle e soprattutto può indurre una reazione infiammatoria locale tutt’altro che lieve. Questa reazione può essere il primo passo verso lo sviluppo della psoriasi in persone che non hanno mai avuto sintomi in precedenza: si tratta di soggetti evidentemente predisposti, in cui il tatuaggio può diventare l’elemento scatenante attraverso l’infiammazione cutanea che attiva il sistema immunitario e lo fa “deragliare” verso la malattia”.

Si stima infatti che almeno il 10 % della popolazione abbia uno o due geni che possono favorire la comparsa della psoriasi, ma solo il 2-3% la sviluppa: si ritiene perciò che i geni debbano ‘combinarsi’ con specifici fattori esterni scatenanti. Alcuni di questi sono, per esempio, alcuni farmaci o le infezioni, ma anche il tatuaggio si sta rivelando un elemento sempre più spesso coinvolto nell’inizio dei sintomi. C’è ancora più certezza sul fatto che il tatuaggio possa peggiorare una psoriasi esistente in chi ha già avuto la diagnosi. Nicola Balato, professore di dermatologia, sempre alla Federico II di Napoli, oltre che responsabile dell’ambulatorio della psoriasi, spiega che il 25% dei pazienti con psoriasi ha la “cosiddetta risposta isomorfica, o fenomeno di Köebner. In sostanza, quando la pelle viene traumatizzata in qualsiasi modo, nell’area del trauma si sviluppa una reazione infiammatoria che ‘richiama’ la psoriasi nell’area, con la comparsa di una nuova lesione. Il fenomeno, più probabile se la psoriasi è in una fase instabile, può avvenire, per esempio, a seguito di ferite chirurgiche o ustioni, ma pure dopo l’esposizione ad agenti irritanti o perfino a seguito della puntura di insetti. Purtroppo si sta verificando sempre più spesso anche in soggetti psoriasici che decidono di tatuarsi”. (Il Giorno)

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