Libero cestino in libero Stato

Attualità

Milano 14 Dicembre – Uno dei ricordi più belli della mia esperienza amministrativa a Padova è stata la battaglia contro il piano del Comune di studiare i rifiuti. In pratica alcuni funzionari incaricati avrebbero dovuto nei bidoni dell’immondizia per scoprire chi sbagliava e chi faceva il furbo. Poi venne l’insana idea del porta a porta. Una cosa che qui a Milano esiste da anni, ma che da noi non esisteva. In ogni caso, la spazzatura è il terreno più fertile per due cose: i batteri e le ideologie. E tra i due non so cosa sia peggio, ma sospetto non siano i batteri. Innanzitutto la differenziata a Milano fa abbastanza schifo. Recuperiamo due cose, cioè carta e vetro, di cui non c’è scarsità e il cui riciclo, se e quando è possibile, non dà particolari vantaggi. La plastica finisce nel secco, quindi viene incenerita. L’alluminio ed il rame, che qualcosa in sé varrebbero finiscono sempre là. Del rifiuto elettronico non parliamo per carità patria. Ed a fronte di tutto questo c’è un sistema ridicolo ed a mio modesto avviso del tutto illegale, per cui se il mio vicino sbaglia qualcosa pago anche io. Senza che io abbia, per compensare, la possibilità di difendermi. Ecco, a fronte di tutto questo, Repubblica ci delizia con un’inchiesta sulla battaglia del Comune contro chi sporca. Oh, vi avviso subito, ci sono andati pesante. Sono state predisposte le stesse misure adottate contro il terrorismo Islamico. Hanno disegnato per terra. Quindi mi aspetto frotte di gettatori di rifiuti nei cestini comunali pentiti, con le mani alzate, che si arrendono alle autorità costituite. Consumate dai sensi di colpa, sono certo che le masse si ravvederanno e torneranno a differenziare. Cioè, con i terroristi ha funzionato così bene, cosa potrebbe andare storto stavolta? Oltre ad aver buttato via denaro, si intende. Che poi, se vogliamo dire, chi non fa la differenziata e butta il sacchetto nel cestino è molto più morale di chi non lo fa. Si assume il rischio in prima persona e non si nasconde nell’anonimato del condominio. Paga in proprio,s e scoperto, non spalma il rischio su tutti. E quindi il Comune lo odia di più, per questo si è risolto a questa guerra senza quartiere.

Il passo successivo sarà un mix tra nuovo ed antico. Si schiererà la tecnologia per scoprire quando si gettano rifiuti ingombranti e poi si mapperanno gli orari di maggior probabilità, così si passerà all’antico con gli appostamenti e le multe. Mica male. Abbiamo bande e gang che girano indisturbate per le periferie, ma finché azzeccheranno i bidoni giusti nessuno gli farà nulla. Saranno tutti presi a fare la posta alla nonnina che non ha mai capito perché il cartone della pizza nei mesi pari vada nella carta e nei dispari nel secco. Ce li vedo gli agenti mortificati che la multano, mentre dietro una banda se le dà di santa ragione con un’altra rivale per il controllo del territorio. Inoltre, io non vorrei dare una grande delusione al Sindaco, ma secondo lui quanto dureranno questi sofisticati dispositivi dietro casa mia, qui in via Padova?

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