Frenando, le auto produrranno l’energia per illuminare le strade

Cronaca

Milano 17 Dicembre – Il traffico cittadino produce inquinamento, ma dalla prossima primavera le cose potrebbero anche cambiare. A Concorezzo, in provincia di Monza, verranno installati dei «rallentatori» stradali capaci di trasformare l’energia dispersa dalle frenate delle auto in energia pulita a chilometro zero. Lybra è il nome del progetto messo a punto da Underground Power, una startup di Paderno Dugnano che ha appena concluso un accordo col sindaco della città, Riccardo Borgonovo, per posizionare sei rallentatori a ridosso di una rotonda della Sp 2. La strada, che di fatto collega Monza a Trezzo, attraversa una vasta area industriale ed è una delle più trafficate della zona.

I dati elaborati dalla nuova azienda ipotizzano una capacità di produzione di circa 40 mila kwh all’anno. «Ho sempre nutrito un forte interesse per tutto ciò che riguarda le smart city — spiega il primo cittadino —. Un paio d’ anni fa lessi su di una rivista specializzata che stava per essere messo a punto un progetto innovativo in grado di recuperare energia pulita dal traffico cittadino e quando la scorsa estate mi hanno segnalato che l’ideatore vive proprio a Concorezzo, ho pensato che fosse un segno del destino».

Al sindaco e ad Andrea Pirisi, 38 anni, ceo di Underground Power e inventore Lybra, sono basti pochi incontri per raggiungere un’intesa. «Lybra è un dispositivo in gomma vulcanizzata e acciaio — spiega Pirisi —. Va collocato a filo asfalto in punti dove le auto devono rallentare, come appunto le rotonde. L’energia recuperata viene immagazzinata all’interno di alcune colonnine poste a bordo strada ed è subito riutilizzabile». Underground Power, 14 dipendenti, ha già sperimentato Lybra per due anni nel parcheggio di un grosso supermercato in provincia di Milano, ma Concorezzo è il primo Comune in Italia ad adottarlo. Passandoci sopra, al guidatore sembrerà di attraversare un tratto di pavé. Nessun problema anche per motociclisti, ambulanze e pedoni. «La sperimentazione è andata molto bene e abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti — prosegue Piero Pirisi, Marketing manager di Up —. Da Roma sono arrivate tutte le autorizzazione e pagheremo al Comune un canone di occupazione del suolo pubblico. Ogni pannello è lungo un metro e 30 centimetri e largo un metro». La concessione avrà durata decennale: il tempo necessario, secondo Borgonovo, per testare correttamente la longevità dell’invenzione e i livelli di manutenzione necessaria. Lybra è stato pensato per resistere alle intemperie: estati caldi e inverni rigidi non dovrebbero comprometterne il funzionamento. A regime, su di una strada con un traffico medio, un impianto lungo 10 metri è in grado di fornire energia per 40 case.

E infatti la scelta di posizionarlo lungo la Sp 2 è stata dettata oltre che da ragioni viabilistiche, anche urbanistiche: a pochi metri di distanza sono partiti i lavori del piano d’intervento dell’area ex Frette, dove dovrebbero sorgere nuove abitazioni per circa 25 mila metri cubi, un grosso discount tedesco, un negozio per animali e un McDonald’s. L’idea sulla quale l’amministrazione sta lavorando è di utilizzare Lybra per assicurare illuminazione a tutto il nuovo quartiere. (Corriere)

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