Milano 20 Dicembre – Milano e i suoi segreti. In ogni città si nascondono piccole o grandi chicche tutte da scoprire, magari esulando un po’ dai canonici circuiti turistici. La capitale degli affari e della moda, quindi, non è solo il Duomo, il Castello e le vie dello shopping. Particolari curiosi che stuzzicano la curiosità di turisti ed abitanti si possono trovare incominciando dalla Stazione Centrale. Qui, ad esempio, è possibile scorgere un dipinto del Duce nei pressi del Binario 20, anche se il suo viso è stato quasi completamente rimosso. Non in molti sanno che Milano durante il Ventennio fascista fu particolarmente legata a Mussolini e sparse per la città si possono scorgere diverse effigi a lui dedicate.
Chi, da Piazza della Scala, procede verso il Duomo nota, nella galleria di sinistra, un mosaico che ad uno sguardo superficiale può apparire come tanti altri ma che, invece, cela una particolarità curiosa. Rappresenta un toro che risulta essere particolarmente consumato suo genitali perché leggenda vuole che girare per tre volte con il tacco su essi porti fortuna.
Gli amanti del macabro possono recarsi in uno dei gioielli della Milano segreta, la Chiesa di San Bernardino alle Ossa, nella bella zona dei Navigli. L’edificio sacro si presenta con migliaia di teschi, tibie e altri resti umani a decorare le pareti con fare artistico, in composizioni di croci trattenute da sottili reticelle. La tradizione vuole che siano gli scheletri e i teschi appartenuti ai martiri cristiani, ma alcuni studiosi affermano che sarebbero semplicemente i resto del lebbrosario che nel Medioevo si trovava vicino alla chiesa.
Piazza della Repubblica, una tra le maggiori in Italia per superficie, venne aperta intorno al 1865 per servire la Stazione Centrale di allora. I visitatori più attenti possono andare alla ricerca di un lampione con un foro che lo trapassa da parte a parte, testimonianza dei bombardamenti durante l’agosto del 1943: la scheggia di una bomba colpì il lampione che non venne mai rimosso e che oggi viene considerato, per quanti lo conoscono, un vero e proprio monumento. Entrando nella Chiesa di San Satiro si viene a contatto con un’illusione perfetta: sembra infatti che dietro l’altare ci sia un grande spazio. Un vero abside regolare con tanto di colonne e decorazioni. Si tratta invece di un inganno, poiché è un’illusione ottica che svanisce solo andando molto vicino all’altare, quasi a toccare con mano. Dietro l’altare, infatti, non si passa perché c’è poco meno di un metro di spazio. L’abside, quindi, non esiste. (La Stampa)
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