Leoni d’Italia, ovvero la modernità della libertà

Attualità

Milano 22 Dicembre – Ci sono poche cose più belle di veder rinascere la sete di libertà in luoghi che la propaganda mediatica vorrebbe incatenati allo statalismo più bieco, per poi vederla sbarcare anche in luoghi, come Milano, che dovrebbero esserle più affini. Il movimento Leoni d’Italia, che viene da Caserta, è un piccolo gioiello che difende valori immortali. Il nome è, a sua volta, una piccola gemma. Bruno Leoni, infatti, è il padre del liberismo Italiano. Oggi esiste una attivissima e meritoria fondazione a suo nome, che opera nel settore culturale tenendo vive memoria e attività del grande pensatore. Leoni d’Italia, creatura del grande imprenditore Pasquale Merola, invece, ha un approccio molto più pragmatico. Riporto, per chiarezza, un pezzo del loro programma:

Il Movimento difende la Proprietà Privata  quale valore fondante della Società Italiana e propone di riformare le norme sulla Legittima Difesa  adottando parte del modello Americano.
Difesa e tutela del patrimonio artistico e culturale d’Italia
Semplificare in tutte le sue forme le norme che regolano  la burocrazia  Italiana.
Difendere il comparto Agricolo Nazionale  proponendo la cancellazione dell’ IMU su tutti i terreni agricoli sia Condotti direttamente e sia su quelli dati in fitto per svolgere la medesima attività.
Abolizione IMU sulla prima Casa per far ripartire edilizia e il mercato delle case .
Difesa e Tutela di tutte le Imprese aventi Partita Iva rovinate da  una  pressione fiscale fuori controllo.

Sostanzialmente, libertà, terra, proprietà privata e diritto di difenderle con le armi, se necessario. Sono idee anacronistiche? Non direi proprio. L’anno prossimo in Francia, ad esempio, potrebbe scattare una vasta operazione di requisizione delle armi dalle mani degli onesti cittadini. Onesti perché tale operazione sarà possibile solo in quanto, tali armi, erano registrate. I delinquenti ringraziano e se ne fregano. In Italia, d’altronde, assistiamo ad un esproprio di regime sulla ricchezza costante di cui l’esempio forse più significativo è proprio l’Imu. Anche questa storia è significativa. È vero, in Europa quasi dovunque c’è. Però. Però è anche vero che quasi dovunque in Europa la casa è considerata un investimento, non una forma di tutela del risparmio. Ovvero: l’affitto è diffusissimo e chi compra lo fa più nell’ottica di sfruttarla che nell’ottica di non farsi sfruttare. Oggi pare che il tema si sia assopito, ma il tema delle seconde case non è secondario. In un paese come il nostro, dove gli affitti sono poco diffusi, si tende già a pagare un sacco (già tassato). Se ci aggiungiamo anche le tasse sull’immobile, oltre a quelle sull’affitto, capiamo subito come l’IMU e le sue eredi, siano intollerabili.

In sostanza, nel panorama Liberale, Leoni d’Italia spicca per concretezza e spendibilità. In bocca al lupo a tutti loro, ed anche, modestamente, a tutti noi.

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