SCONTRI A MILANO: LUCI, OMBRE, CONTRADDIZIONI

Milano

Milano 3 Maggio – Gli articoli di sdegno usciti nella giornata del primo maggio e in quella successiva in occasione di una Milano messa in ginocchio non rendono l’idea di quanto la rabbia e lo sconforto dei Milanesi per essere in balia della pura follia politico-buonista sia in realtà il vero problema.

Tra le affermazioni più forti e radicate c’è quella che i black bloc si siano introdotti nel corteo. Peccato che giusto il giorno prima gli stessi giornali riportavano notizie di centri sociali milanesi ben conosciuti che durante azioni di sgombero hanno rivelato interi arsenali pronti per compiere lo scempio tanto temuto e poi verificatosi. Quello che è difficile ammettere è che sono proprio i nostri “poveri figli di papà” dei centri sociali, alla ricerca spasmodica di spazi per aggregarsi, tanto da occupare tutto quello che gli capita a

contestare col rolex

tiro, a essere i veri promotori di tali atti criminali, ospitando anche chi da oltralpe si presenta nel nostro paese solo per il gusto di distruggere in nome di un ideale di cui nemmeno loro conoscono il significato. Questo è testimoniato anche dagli sproloqui deliranti che i nostrani hanno rilasciato ad alcuni giornalisti, oggi già “pentiti e pronti a riparar danno”, forse pensando di essere “fighi” agli occhi dei loro commilitoni. Ragazzini che vantavano le loro gesta come l’Isis che manda in rete gli scempi che compie. Gentaglia che chiama “fascisti” chi non li sostiene mentre loro, come truppe naziste, devastano e se la prendono con i più deboli, i cittadini onesti, che tutte le mattine si alzano per andare a lavorare per poter sfamare i propri figli, un problema che questi delinquenti non vivono, viste le foto di alcuni di loro con tanto di rolex.

La rete poi rimane sempre la culla della stupide contraddizioni. Tra i commenti più accalorati c’è chi vorrebbe “la mamma di Baltimora” ormai simbolo ed esempio di come andrebbero trattati figli del genere. Ma in quanto tempo nel nostro amato Paese verrebbe denunciata per maltrattamenti? E poi c’è quello che scrive sulla sua pagina di aver aiutato le Forze dell’Ordine ad arrestare un malfattore; per tutta risposta si è visto fare solo black blockcommenti negativi e denigratori per non essersi fatto i fatti propri e non aver lasciato andare il losco individuo. Poi ci sono i commenti di sdegno di chi ha sempre difeso i facinorosi. Tra le contestazioni più lette c’è stata la richiesta di Mirko Mazzali, Consigliere del Comune quindi una “carica istituzionale”, che chiedeva alle Questure la libertà dei difensori legali di questi inetti a un accesso libero per la difesa degli stessi. Come se nel nostro Paese il diritto alla difesa non fosse già contemplato dalla costituzione. E mi chiedo ancora: come può una carica istituzionale, pagata dai Milanesi, essere il difensore numero uno di questi personaggi? Quando verrà fatto notare all’Avvocato Mazzali che lui è pagato per difendere i Milanesi e che se ci tiene tanto a fare del gratuito patrocinio, i cittadini che non possono permettersi un avvocato sono tantissimi?

Lo sconforto del nostro “amico istituzionale” nasce poi dall’apprendere che i suoi amici del Leonkavallo non hanno raggiunto il cuore dei Milanesi meritando lo sfratto ed ecco che annuncia le sue dimissioni, prontamente rifiutate dai sostenitori dei centri sociali. Gira in rete l’ordine del tribunale dove si annuncia una proroga di sfratto per il Leonkavallo. Sicuramente adesso c’è chi gongola. Allora diamo subito un’anteprima: ecco da chi è frequentato “l’amatissimo” centro sociale. Due giorni fa un gruppo di lavoratori, che in modo pacifico aveva manifestato il proprio dissenso attraverso uno sciopero su argomenti leoncavalloimportanti come l’Accordo Expo 2015, firmato dalla classe sindacale ma per nulla condiviso dai lavoratori, ricevono attraverso la loro pagina Facebook di “Tranvieri di Milano – Lega Nord” una minaccia da parte del Leonkavallo. Infiltrazioni di black bloc? O i Black Bloc sono già all’interno dei finti centri sociali che in più occasioni, col tacito assenso di una Giunta connivente, hanno messo a ferro e fuoco la città di Milano?

Ciò che è avvenuto nella giornata del primo maggio era già annunciato da tempo e la strategia adottata di arginare le guerriglie, tenendole lontane dalla sede Expo senza preoccuparsi di cittadini e negozianti che ci avrebbero rimesso, è risultata fallimentare. Parole su parole nella pagine dei social di istituzioni milanesi che condannano e aborrono tale scempio. Mi chiedo da quale poltroncina dorata stessero scrivendo tali parole, a me risultate ipocrite, visto il lassismo che in questi ultimi anni hanno manifestato nonostante le innumerevoli denunce dei cittadini. Adesso tutti prendono le distanze. Adesso tutti condannano. Adesso vediamo le solite prese in giro dove una magistratura lascia liberi i facinorosi nonostante le denunce delle Forze dell’Ordine di interi arsenali trovati “in casa” di questi delinquenti.5 giornate

I Milanesi non si arrendono e tra una lacrima e un grido di disperazione prendono le scope e puliscono quanto questi esseri indefinibili hanno fatto. Il consigliere Rozza chiama Retake per chiedere aiuto a ripulire i quartieri devastati. La risposta è stata prontissima, loro ci sono e aiuteranno i propri concittadini, nonostante il nostro amato Sindaco, in una conferenza stampa indetta dagli stessi volontari, ha rifiutato l’aiuto economico richiesto da questa associazione per ripulire la città che lui dovrebbe tutelare, mentre in quella successiva garantiva fondi ai centri sociali per le loro bombolette in nome di una “street art” apprezzata solo da chi non vive quotidianamente lo scempio dei graffiti di questi inetti.

Esemplari le innumerevoli proposte di collaborazione che tantissimi cittadini stanno mandando a chi sta cercando di risollevare la città pur rimanendo con la paura del “e domani cosa succederà”? Ma sono ancora più curiosa di vedere se Mazzali e coloro che non hanno accolto le sue dimissioni, i sostenitori dei centri sociali, chi chiede aiuto alle associazioni di volontari e il nostro amatissimo Sindaco, saranno presenti PERSONALMENTE ad aiutare i cittadini rimasti in ginocchio.

Che le parole di condanna del Sindaco abbiano seguito, in rispetto dei cittadini che gli hanno dato fiducia e che la magistratura sulla quale ci sarebbe parecchio da argomentare tornasse a rendere la legge italiana e la sua Costituzione non più una barzelletta ma qualcosa di serio perché “la legge è uguale per tutti”.