Milano 8 Gennaio – Piangere in silenzio, non serve. La strage dei clochard in Italia morti per il freddo parla di otto persone a cui è stata tolta la dignità anche nella morte. Accartocciati nella propria solitudine e disperazione, ammassati come vecchi cartoni ingombranti, dimenticati come cose senza valore i senza tetto muoiono lentamente chiedendo il perché di tanta indifferenza in un’Italia che “accoglie”, che strepita in difesa dei migranti, che conosce a parole le ragioni degli ultimi, che “vede” ciò che vuole vedere.
E morire abbandonati in un luogo abbandonato, sulla pelle il calore di un ricordo, nel cuore la rassegnazione del vinto è, forse, il modo più straziante e ingiusto.
Non serve piangere in silenzio. Serve fare, serve pianificare, serve legiferare, serve avere sensibilità e coraggio. Per promuovere giustizia sociale e diritti. Un avvertimento per chi ci governa a Roma e a Milano
I fatti raccontati da Repubblica“ Sei i clochard morti assiderati negli ultimi due giorni. Un senza tetto è morto ad Aversa, un secondo è deceduto ad Avellino, un altro a Latina, un altro ancora è stato trovato senza vita in un immobile abbandonato di fronte all’imbarcadero privato di Messina. Il quinto è morto nei giardini del lungarno Santarosa, a Firenze. Il sesto è un polacco di 66 anni il cui cadavere è stato trovato all’interno di un palazzo abbandonato in via Antegnati, nella zona sud di Milano.”
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano