Milano 11 Gennaio – Se lo dice Repubblica sarà vero…anzi verissimo, perché è la testata che ha sempre sostenuto tesi e teoremi dell’ex Sindaco Pisapia. Riferisce “Allo studio c’è anche un simbolo, per quella che sarà una lista, una rete o un partito ancora non si sa bene. Appuntamento a Roma il prossimo 22 gennaio: lì Giuliano Pisapia spiegherà meglio natura e consistenza del progetto del “Campo progressista”. Cioè una sinistra esterna al Pd ma saldamente ancorata al centrosinistra (legge elettorale permettendo: serve il Mattarellum per realizzare il piano); una sinistra allo stesso tempo intenzionata a correre alle primarie contro Matteo Renzi. Ma — dicono le malelingue — con la benedizione dello stesso segretario del Pd, che con questa operazione si vedrebbe ben coperto alla propria sinistra.” Insomma ancora un fantasma che prenderà corpo e anima sul filo di un equilibrismo politico che solo a sinistra sanno fare, ispirato sempre dall’opportunismo teso ad escludere gli antagonismi scomodi (vedi Bersani), ma ad includere, anche se surrettiziamente chi porta voti, all’insegna di un non detto che in quell’area si chiama trasparenza.
“ I nomi che girano per le eventuali primarie al momento sono tre: la più quotata è la presidente della Camera Laura Boldrini, poi il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, oltre ovviamente allo stesso Pisapia.” Insomma anche nella scelta dei nomi una ricerca di personaggi con un idem sentire, basato sulla trita e ritrita ideologia antistorica e surreale che Milano ha vissuto sulla propria pelle. Perché ad esempio sull’immigrazione Pisapia e Boldrini sono proprio fatti l’uno per l’altra e insieme faranno faville a scapito degli italiani. Ma, prosegue Repubblica, “Il protagonismo di Pisapia, che ormai da settimane è impegnato a tessere la fila coltivando un rapporto ormai rodato con Gianni Cuperlo, è però visto con sospetto dalla sinistra pd bersaniana, invece impegnata nella (futura) battaglia congressuale. Un po’ perché il “Campo progressista” rischia di rubare argomenti e margini di manovra all’area interna al partito; un altro bel po’ perché il progetto Pisapia-Boldrini è visto come organico al disegno renziano, e difatti i posizionamenti al referendum costituzionali del 4 dicembre mischiarono e di molto le carte: Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani per il No, l’ex sindaco di Milano per il Sì.”
Insomma i soliti fratelli-coltelli, autoreferenziali e spocchiosi, a cui del popolo non gliene frega un bel niente.
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano