Milano 22 Gennaio – I “Comunisti col Rolex” in fondo sono loro. Che non si vergognano di aver guadagnato con il loro lavoro e che per presentare il nuovo album aprono le porte dell’attico più discusso di tutti i tempi. J-Ax e Fedez sono due generazioni a confronto che si uniscono – dopo aver fondato la casa discografica Newtropia – e danno vita al loro primo disco insieme. Non era facile, eppure il risultato è molto interessante. Tra punk, rap e melting pop. Con tante collaborazioni. Da Loredana Bertè (forse la più difficile) ad Arisa, da Stash e Levante ad Alessia Cara. “Ci si può ancora arricchire onestamente, e non c’è niente di male”, raccontano a Tgcom24.
Ma partiamo dall’inizio. L’appuntamento è nel cuore della City Life milanese, nei nuovi grattacieli dove Fedez ha recentemente acquistato un attico al 13esimo piano che ha fatto molto discutere: “Ho invitato il nemico in casa, voi giornalisti – ironizza – avete scritto che l’ho pagato due milioni di euro, sono molto offeso. In realtà è costato molto di più… Di Tiziano Ferro, invece, che ha preso casa qui di fianco, nessuno ha scritto nulla. Forse perché non porta click ai siti o forse perché pensano che io non me lo meriti e lui sì. Se uno ha un passato fiscale torbido, nessuno dice niente”.
E mentre sul terrazzo sventola una bandiera con il pugno chiuso, lo stesso che campeggia sulla cover dell’album con tanto di Rolex in oro e Falce e Martello (senza i nomi dei due artisti), durante il percorso si incontrano guardie rosse, e cartelloni con slogan come “Dalla lotta di classe alla botta di tasse” dove però le immagini sono surreali e dissacranti, Champagne e Hogan per i soldati. In perfetto stile con l’album, che tocca l’alto e il basso, cita Fabrizio De Andrè e Matteo Salvini, Sabrina Salerno e Falcone e Borsellino.
Sedici brani in cui Fedez e J-Ax raccontano uno spaccato di attualità. Certo, ci sono gli scrocconi che entrano in discoteca gratis ed escono dalle barche con le borsette griffate in “Senza pagare” dedicata alla ex di Federico, Giulia Valentina. Ma c’è anche il Paese che funziona, quello dell'”Italia per me” con Sergione Sylvestre, il vincitore di Amici: “In questo brano abbiamo messo tutto quello che ci piace dell’Italia, riuscendo a non sembrare fascisti o due di Casa Pound. In realtà la destra si è impossessata di molti simboli che dovrebbero essere di tutti, come il tricolore”. Già, la politica non può mancare, nei discorsi come nelle canzoni dei due rapper: “Se un politico di sinistra dice cose di sinistra, anche se ha il Rolex va bene. Il problema è quando non fanno cose di sinistra. Nessuno vuole provocare cambiamenti nell’immediato: per questo vincono i Trump e i Salvini. La gente vuole cambiare la sua vita fra un mese, non fra 5 anni”, sottolineano.
Un lavoro cominciato due anni fa e anticipato ad aprile con “Vorrei ma non posto”: da “Assenzio” fino a “Pieno di stronzi”, il disco è pieno di collaborazioni, che vengono furbamente relegate ai ritornelli (molti firmati da Calcutta) ma che funzionano: ecco quindi Giusy Ferreri, Alessandra Amoroso e Nek oltre a quelli già citati: “E’ il nostro melting pop con il quale abbiamo sperimentato come mai fatto nei nostri album solisti… Potevamo fare un album di sole hit e invece non abbiamo seguito schemi precisi, mettendo anche il punk che poteva rappresentare un suicidio discografico”.
Il tour insieme con Paolo Jannacci, dopo i firmacopie, partirà l’11 marzo da Torino, dove è già sold out: “Ci piace pensare che abbiamo raggiunto un risultato come gli U2”, sottolinea Fedez. Sono già stati venduti, sulla fiducia, ben 107mila biglietti. In fondo in fondo, i Comunisti col Rolex… piacciono. (Tg.com)
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