Milano 9 Febbraio – Meglio tirare a campare che tirare le cuoia, diceva Andreotti. Ed ormai la Raggi è costretta a fare esattamente questo. Il suo assessore all’Urbanistica, uno che non ha propriamente vent’anni, pensa, nell’ordine che: 1. sia una sprovveduta, e non certo per questioni anagrafiche 2. si sia circondata di una banda 3. che sia al centro di una corte dei miracoli. Ci offre, inoltre, la spiegazione sulla polizza a sua insaputa, che tutti sospettavamo, ma che per ovvio pudore, nessuno aveva ancora tirato in ballo. Romeo non stimava Virginia. La amava. Come Frongia. Come il di lei marito. Come, forse, Marra. Ecco, questi pettegolezzi non sono irrilevanti. Dimostrano solo che, se tutto il resto fallisse, contro la Raggi è pronta l’arma finale con cui si è ucciso chiunque da vent’anni a questa parte. Il Gossip. Il consenso di Berlusconi non se l’è mangiato lo spread. Se l’è rubato Ruby Rubacuori. Il leader più odiato ed amato ha perso il suo smalto quando si è scoperto che aveva determinati appetiti e su questo si è costruito uno scandalo. E nessuno mi toglierà dalla testa che il rapporto Renzi Boschi qualche danno, serio, lo abbia fatto. Ecco, se anche la tempesta passasse la Raggi sarebbe comunque vulnerabile.
Vulnerabilità è la parola chiave. Roma è vulnerabile, perché ormai priva di difese. Il MoVimento è vulnerabile, internamente ed esternamente. Lei è vulnerabile. E questo è l’opposto speculare delle condizioni di vittoria dei Grillini. Loro erano i cavalieri senza macchia e, proprio per questo, senza paura. Virginia ha più macchie di un dalmata. Ed il tentativo di Grillo di difenderla indicando gli interventi fatti per la città è peggio che sbagliato, è assurdo. Anche avesse salvato la città, non era quello il punto. Della competenza ormai non interessa più nulla a nessuno. Non interessa ai fan di Di Battista, che vogliono solo urlare “onestà, onestà”. Non interessa ai fan di Giggino Babyface Di Maio, che vogliono un viso pulito al potere. Non un leader. Non un uomo forte. Non qualcuno di competente. No, vogliono un viso pulito. Perché, di fondo, nessuno di loro crede che questo paese ce la possa fare. Come i Catari di ogni tempo e luogo, sono manichei perché agognano l’Apocalisse. E, con coerenza, la vogliono accelerare. Ma, potendo scegliere, vogliono l’Apocalisse degli onesti.
Ecco, Virginia, nel profondo, ha tradito questo suo popolo. Perché Marra, Romeo e Frongia, prima di tutto, rispondo alla logica del governo. Fedeli, spietati e pronti a morire per la leader. Queste cose servono per governare, non per accelerare il Kali Yuga dell’onestà. La Raggi ha voluto che gli ingranaggi di Roma girassero e consentissero alla gente di vivere meglio. Per questo ha tradito i Grillini, che dell’amministrazione se ne sono sempre fregati. Per questo lei e la Taverna stavano venendo alle mani. E per questo Virginia perderà. Non c’è scampo dall’Onestà.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,