Milano 10 Febbraio – No alla blacklist dei debitori insolventi che hanno contribuito al crack delle banche salvate dallo Stato. E’ stato deciso dalla commissione Finanze del Senato, che ha bocciato tutti gli emendamenti che prevedevano la pubblicazione dei nomi invocati da settimane dalla stampa e dall’opinione pubblica.
La commissione, infatti, nell’ambito della conversione del decreto legge “Salvarisparmio”, si è limitata ad approvare un emendamento che prevede la possibilità di rendere pubbliche informazioni sui “profili di rischio” dei maggiori debitori degli istituti di credito salvati dallo Stato. Ma non saranno resi pubblici i nomi dei debitori stessi. Quello che il Parlamento (e l’opinione pubblica) potrà conoscere saranno informazioni più anonime, che però potranno dare un’idea di come la banca è stata gestita.
“Che schifo – ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini – su richiesta di governo e Pd, è stata bocciata la proposta della Lega di rendere pubblici i nomi di chi ha avuto milioni di euro in prestito dalle banche e non li ha restituiti (fregando tutti gli altri risparmiatori), e ha bocciato anche la proposta di far restituire i benefit milionari da parte dei manager bancari con responsabilità accertate. Sarà contenta Maria Etruria Boschi”.
Tornado al dl Salvarisparmio, la commissione ha approvato anche – perché prevista da uno degli emendamenti dell’esecutivo – la riapertura dei termini per le domande di rimborso forfettario delle obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e Carichieti. Le domande, da presentare entro il 31 maggio, potranno essere inoltrate al Fondo interbancario, e i rimborsi dovrebbero essere possibili anche agli eredi dei titolari, come i parenti fino al secondo grado e i conviventi “more uxorio”.
Carlantonio Solimene (Il Tempo)
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