San Valentino e l’inno all’amore di Marc Chagall

Cultura e spettacolo

Milano 14 Febbraio – “Nonostante lo sconvolgimento del mondo, ho conservato l’amore per quella vita interiore a cui sono stato allevato e per la speranza dell’uomo all’amore. Vi è nella nostra vita un singolo colore, come nella tavolozza del pittore, che dà significato alla vita e all’arte. E’ il colore dell’amore. Vedo in questo colore dell’amore tutte le qualità che permettono di conseguire risultati in ogni campo.” (Marc Chagall)

Non si può raccontare la magia dei colori, la fiaba del sogno, i lampi di tenerezza, la musica di un violino che sussurra memorie lontane. Una pittura, quella di Marc Chagall,  che è amore e libertà, amore e religione, amore e tradizione: un mondo simbolico aperto nello spazio infinito del sogno, per orchestrare l’amore quotidiano, la fede, le proprie radici. E l’incanto si ripropone sempre, qualsiasi tecnica voglia sperimentare,  qualsiasi tematica voglia esprimere, qualsiasi linguaggio voglia usare. Un mondo apparentemente sottosopra che esprime la volontà di vedere la vita con infinite prospettive, l’umana comprensione dell’uomo, l’anelito al soprannaturale. E quell’amore unico e totalizzante  per Bella, compagna e ispiratrice, divinità da amare, proteggere, adorare.

«Non muoverti, resta dove sei…. Non riesco a stare ferma. Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti chagall_la_passeggiata_1innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori…” Queste le parole di Bella Rosenfeld  per descrivere l’intimità del tempo con lui. Con quell’amore che non conosce barriere né confini, perché “ Fuori il cielo chiama…I campi, i tetti. I cortili, le chiese , scorrono sotto di noi” (Bella) E volare può raccontare l’immensità e l’unicità di un sentimento che trascende l’umano, che abita nell’infinito.  E l’estasi de “Il compleanno” diventa un inno alla gioia e la felicità de “La Promenade”  è la realtà perfetta della poesia.

Lui e Lei, per mano, Lei che vola e sogna orizzonti inesplorati, Lui ancorato alla terra,  le mani che si intrecciano indissolubilmente perché insieme si completano nella differenza, sorridenti e felici nel rispetto delle diverse individualità. Lui e Lei e l’Amore. Sospesi nel tempo e nello spazio. Sospesi nella realtà dell’amore.

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