Milano 21 Febbraio – Alla fine è arrivata anche la polizza. Ma mica stipulata all’insaputa del Comune di Milano: no, no. Il timbro è proprio quello di Palazzo Marino. Vero, risale alla scorsa amministrazione, agli ultimi mesi di Pisapia, ma almeno su questo non ci sono dubbi: è un atto ufficiale di piazza Scala. E dice che sindaco, assessori e consiglieri comunali sono coperti da un contratto di assicurazione per eventuali infortuni avvenuti «nello svolgimento dell’attività istituzionale, compreso il rischio in itinere». Nulla di strano, direte voi, e in un certo senso è pure così: è tutto perfettamente legale. Il paradosso, semmai, è che vigili e ghisa della Madonnina non godono delle stesse cautele.
Già, per loro niente. Pattugliano strade e stradine della periferia, spesso sono impiegati in operazioni difficili, alcuni hanno già subito qualche incidente. Eppure, per loro, l’assicurazione vale solo quando sono a bordo di un veicolo di servizio. Cioè di una macchina. In tutti gli altri casi no. «Siamo molto preoccupati», attacca Paolo Solimando, rappresentante della sigla sindacale di categoria Adl, «chiederemo un incontro urgente con il sindaco Sala e confidiamo nella sua sensibilità sugli argomenti legati alla sicurezza. Se però non si dovesse arrivare a un accordo siamo pronti allo stato di agitazione».
Della serie: gli agenti della Polizia locale di Milano potrebbero entrare in sciopero proprio in concomitanza con l’arrivo del Papa in città il 25 marzo prossimo. Quello che chiedono i ghisa, tra l’altro, è ragionevole: essere inseriti nel contratto di assicurazione in questione. Nè più nè meno alla stregua dei politici di Piazza Duomo, «vogliamo avere la stessa dignità di tutti gli altri, facciamo un lavoro che ci espone a continui rischi», sbotta qualche addetto ai lavori. E infatti Giovanni Aurea, presidente dell’associazione Adpl, rincara la dose: «Come Polizia locale siamo molto preoccupati dalle pubbliche dichiarazioni dell’assessore Rozza, che parla solo di sicurezza dei cittadini. E i lavoratori? Abbiamo chiesto un incontro urgente Un agente della polizia locale [Ftg] con il sindaco, siamo certi che il primo cittadino saprà scongiurare lo sciopero».
Tanto per capirci: il documento del Comune (su cui i vigili ammettono di aver messo le mani «per vie non ufficiali») parla di capitali assicurati, in caso di morte o di invalidità permanente, per 260mila euro. La validità di questa polizza va dal 31 dicembre 2015 a tutto il 2018, cioè coprirà anche i prossimi due anni. Alla mente, tuttavia, torna il caso di Nicolò Savarino, il vigile travolto e ucciso da un cittadino di etnia rom nel 2012: in quel tragico incidente l’agente viaggiava su una bicicletta, quindi ai suoi familiari è stato negato anche il risarcimento. Tradotto: non hanno visto un centesimo, al punto che l’associazione Adpl sta ancora seguendo il caso, supportando i fratelli di Savarino. Ai piani alti di Palazzo Marino, invece, la partita sembra chiusa.
In compenso l’assessorato alla Sicurezza guidato da Carmela Rozza nei giorni scorsi ha deciso di rinnovare il guardaroba degli uomini della Polizia locale con le famose “bodycam”, le telecamere da indossare: il Comune ha stanziato 135mila euro e ha deciso di partecipare a un bando della Regione per un co-finanziamento di altri 80mila in modo da poter coprire le spese d’acquisto. Ma a sentire i diretti interessati è solo uno specchietto per le allodole: «L’assessore Rozza quotidianamente preannuncia l’intenzione di esporre i lavoratori della Polizia locale ai pericolosi compiti di ordine pubblico e sicurezza nelle zone periferiche calde, senza preoccuparsi di verificare l’esistenza di strumenti di tutela ed eventuali assicurazioni che garantiscano gli appartenenti al Corpo», si legge nella lettera con cui ieri hanno esposto le loro ragioni. Rozza risponde però che non ha intenzione di fare spallucce: «Apriremo un tavolo sindacale dove si tratteranno tutti i temi relativi all’assicurazione di categoria, ho già chiesto per il futuro che rientrino anche le biciclette e voglio essere chiara sul punto. Per quanto riguarda Savarino, invece, stiamo valutando con l’avvocatura del Comune una possibile impugnazione del rigetto. Ma non strumentalizziamo la vicenda, sarebbe controproducente». Tant’è: «Le tematiche che porteremo a Giuseppe Sala qualora voglia accettare il nostro invito», chiosa Solimando, «sono propedeutiche ad evitare lo sciopero a cui stiamo pensando». Sindaco avvisato, mezzo salvato. (Liberoquotidiano)
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