Milano 28 Febbraio – Una lounge superlusso esclusiva per clienti speciali, come le sceicche, che amano la riservatezza e non vogliono provare abiti nelle boutique. E, ancora, un corso di formazione diretto a preparare meglio le personal shopper perché conoscano a fondo la cultura araba e il loro lifestyle. Qualcosa si muove già, ma si può fare altro e il mondo della moda, del fashion milanese apre la braccia a ogni ipotesi di collaborazione con il mondo arabo, a un gemellaggio e, perché no, a un Arab day.
«Stiamo già lavorando per creare soluzioni su misura per i nostri clienti più esclusivi – dice Gugliemo Miani amministratore delegato di Larusmiani, e presidente dell’Associazione Montenapoleone che riunisce 132 luxury brand del celebre Quadrilatero». «Quello arabo è un mercato molto interessante e noi siamo aperti a ogni forma di iniziativa che coinvolga la nostra associazione – dice Miani – il Comune, il mondo dell’arte e ogni attore di un progetto che promuova il made in Italy anche in questi Paesi». Ma per capire bene la disponibilità lanciata dal mondo dei brand di lusso milanese bisogna tornare indietro alla presentazione dell’Arab fashion council di una settiman fa. E alla richiesta del ceo della Camera della moda araba, Jacob Abrian di avere un «Arab day» o un «Arab week». «I clienti del medioriente amano l’Italia e Milano, qui le sceicche passano lungo tempo dopo il ramadan. Comperano, spendono mediamente cinquantamila euro al giorno chiedono quindi qualcosa di più esclusivo, su misura e non solo negli abiti», aveva detto Abrian. E ancora: «Perché non instaurare un legame più stretto e avere un hub della moda italiana alla fashion week che si terrà a Dubai già a maggio?».
Un’alleanza cementificata in nome del lusso, possibile sì. Le premesse ci sono. «Ultimamente una nostra cliente araba ci ha chiesto di provare tutti gli abiti di colore rosso presenti in tutte le boutique del Quadrilatero – dice ancora Miani -. Noi siamo gli unici, nel mondo, ad avere una lounge riservata a disposizione di questo tipo di richieste. Gli abiti vengono selezionati dalle personal shopper e portati in via Montenapoleone, così la cliente può attenderci in questo spazio esclusivo e di extralusso, mentre noi pensiamo a tutto il resto». Dialogo aperto e costruttivo con il mondo arabo, quindi. Lo assicura anche l’assessore alla moda Cristina Tajani. «In vista di Expo 2020 la collaborazione con Dubai ci sarà e stiamo già tessendo una serie di relazioni importanti in cui potrebbero certamente rientrare anche la moda e il segmento del lusso.
Lo abbiamo già fatto con la Cina. La richiesta in concreto ci deve arrivare anche dagli operatori. Noi siamo disponibili anche a un gemellaggio e a ogni sostegno che sia di natura istituzionale». Intanto i numeri parlano di un successo confermato per questa fashion week che terminerà oggi con il ricordo in Duomo di Franca Sozzani, leggendario direttore di Vogue, una delle voci più potenti della moda e della fotografia. Alla celebrazione ci sarà anche l’ex premier Matteo Renzi, che durante il suo mandato ha seguito da vicino il mondo della moda, spesso in prima fila alle sfilate. Ci sarà il sindaco Beppe Sala e l’assessore alla moda Tajani, oltre a tutto il fashion system. La settimana della moda si chiude con un bilancio positivo, in attesa dell’annunciato green carpet di star per settembre. «Sono stati oltre 15mila i visitatori, compresi i buyer, che hanno partecipato a queste sfilate – dice Tajani – in leggero aumento rispetto a febbraio dello scorso anno». A segno più anche il bilancio del salone White che chiude con un incremento del 10% di stranieri. (Il Giorno)
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