La fregatura degli 80 Euro di Renzi

Attualità

Ci sono alcuni episodi, minimi magari, che consentono di capire davvero cosa sia il fisco Italiano. Prendiamo la vicenda degli 80 euro di Renzi. Il nostro beneamato aveva fatto un taglio fiscale di 80 euro al mese per 11 milioni e rotti di contribuenti. Due milioni di questi lo dovranno (o l’hanno dovuto? Cambia poco ma le fonti non concordano) restituire. Perché? O perché avevano anche altri redditi o perché prendevano troppo poco, quindi non avevano diritto a tutti gli 80 euro. Ecco, fermiamoci, in religioso silenzio, ad ammirare il capolavoro. C’è, davvero, dentro tutto:

  1. Gli 80 euro erano uno sgravo fiscale. Ma, come tutti gli sgravi, anche questo era pieno di lacci, lacciuoli, trappole e trabocchetti. Una corsa ad ostacoli per tenersi 80 euro in più che il proprio lavoro produceva. Ecco, funziona sempre così: siccome siamo fissati con la stramaledetta progressività fiscale, con una punta di equità sociale, poco importa se i provvedimenti diventano un incubo da applicare. In questo caso, poi, c’è un forte sospetto di malizia. Gli 80 euro furono varati sotto elezioni Europee. Il rimborso è caduto due anni dopo, prudenzialmente lontano dalle urne. Ecco, questo è il classico mix dello Stato che vuole aiutarti. Ed ha in mano un ombrello. Ma fuori non piove. E lui è un fan di Altan.

  2. Lo Stato, in realtà, non sa mai esattamente quanti redditi abbiano i suoi sudditi. Non sa quante entrate producano. Non sa da dove vengano. Lo scopre, a rate, cammin facendo. Ed ogni volta che scopre qualcosa tutto il panorama si modifica. Per onestà, va detto che di solito lo Stato, in questo cammino tortuoso, spesso toglie qualcosa, sotto forma di sgravi. Anche perché altrimenti il carico fiscale ucciderebbe qualsiasi forma di vita. Ma resta comunque il fatto che la certezza del diritto non esiste, la logica neppure e tutto il sistema sembra fatto apposta per non consentire tagli di tasse ragionevoli.

  3. Esiste un grande problema di riscossione tasse, anche perché gli esattori, per una scelta assurda chiamata sostituto d’impresa, sono i datori di lavoro. Che, alla fine, ne sanno ancora meno dello Stato, applicano norme di cui non gli importa nulla e lo fanno, ovviamente, con i risultati che vediamo. Io non sono un fiscalista, ma mi domando come sia stato possibile che chi non generava abbastanza irpef vedesse quei soldi. Cioè, è un dato noto quanto paghi di imposta sulle persone fisiche. Non è il Quarto Segreto di Fatima. Non è la pietra filosofale. Perché sta gente ha ricevuto dei soldi per poi doverli ridare? Che non è un’operazione a somma zero, è una fregatura colossale, siamo chiari.

In sostanza, benvenuti contribuenti Italiani alla fiera dello Stato. Spero che dopo averne fatto esperienza vi unirete a noi nel dire che sarà un male necessario, ma curarsi da esso è sacrosanto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.