Milano 2 Febbraio – E così con il piglio e la sicurezza del conquistatore Starbucks sbarca a Milano e, dopo aver stravolto piazza Duomo con le criticatissime palme, si propone di costruire la “cafeteria” più grande d’Europa in piazza Cordusio. E non si può dire che la pubblicità e l’enfatizzazione per il marchio siano mancati con tutte le polemiche di questi giorni. Comunque “Il fondatore del gruppo Starbucks, a Palazzo Marino, ha voluto ricordare l’annuncio fatto un mese fa, per rispondere alla politica anti-immigrati del presidente Usa Donald Trump: l’assunzione, nei prossimi cinque anni, di 10mila rifugiati nei suoi locali presenti in tutto il mondo: una opportunità che potrebbe riguardare anche l’Italia. Ma il sindaco Sala ha rilanciato: “Ho strappato la promessa di creare occupazione a Milano non solo per i migranti, ma anche per i milanesi in difficoltà”. Per Milano le assunzioni saranno 350, ma con quali criteri non si sa, ma si sa per certo che gli immigrati avranno la precedenza. E viene il dubbio che le palme siano state pensate e volute per rendere agevole e gradito l’ambiente agli ospiti. Qualche italiano nel mucchio ci scapperà, vista la gentile precisazione di Sala.., ma il dubbio che sia tutto una presa in giro, rimane…perché buon senso vorrebbe che le proporzioni fossero invertite. E Trump che c’azzecca? Che c’azzecca la politica tout court? Una cosa è certa: il buonismo, con o senza Trump, ha contagiato Starbuks e non vorrei si venisse a delineare la moda del privilegio ai migranti già così diffusa per le assegnazioni delle case popolari ecc. ecc. In sintesi la venuta di Starbuks realizza la mania di grandezza di questa amministrazione a scapito dei milanesi, come volevasi dimostrare con la sinistra al potere.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano