Milano 8 Marzo – Ho ricevuto oggi la risposta alla mia interrogazione in merito ai risultati e costi del progetto “Un rifugiato in famiglia” – Spiega Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia –. Diciamola tutta, si è trattato del solito “spottone” pro emigranti, con cui si voleva dimostrare che tutti i milanesi sono disposti ad accoglierli a braccia aperte, il cui unico risultato è stato dimostrare l’esatto contrario. Il risultato di questa campagna ultra propagandata è stato un clamoroso flop. Giusto per capirci, da fine 2015, in seguito a una martellante campagna pubblicitaria (di quella si mi piacerebbe conoscere i costi) solo 56 famiglie milanesi hanno manifestato interesse a ospitare un immigrato. Di queste solo 46 sono state ammesse al programma, ma 8 hanno ritirato la disponibilità prima dei colloqui preliminari. Sono quindi stati selezionati ben 14 (!!!) rifugiati ed effettuate 12 visite domiciliare presso le famiglie disposte ad ospitarli immediatamente e conseguentemente affidati loro 5 ospiti. Da gennaio 2017 solo altre quattro famiglie delle 56 iniziali hanno confermato la loro disponibilità. Se tutto andrà bene, visti i precedenti, almeno a una di queste sarà affidata una persona. Un disastro senza precedenti che la dice lunga sia sull’incapacità di gestire l’accoglienza sia sui risultati penosi della visione ideologica sui migranti tanto cara a sinistra. Che dire: avercene d’iniziative come queste, il problema dell’integrazione sarebbe risolto da tempo. Non c’è niente da fare, l’Assessore al Welfare è uno che s’impegna, purtroppo: sono i risultati che mancano.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845