Milano 8 Marzo – Un dehor trasformato in accampamento nella via principale dello shopping. Capita anche questo nella città la cui amministrazione ha deciso di accogliere più migranti (o risorse come li chiamano loro) del resto d’Italia.
Un dehor molto grande in Corso Buenos Aires all’angolo con piazza Oberdan è stato adibito a ricovero diurno e notturno per senza fissa dimora di varie etnie.
Laddove c’erano i tavoli di una gelateria ci sono masserizie, bagagli e letti di umanità varia. Va da sé che i giardini e gli alberelli limitrofi si sono trasformati di sera in WC. Di giorno aumenta l’accattonaggio, la sera è diventato un problema rincasare lì vicino.
In pratica, avendo chiuso la gelateria, nessuno tra proprietario dell’immobile ed esercente si è fatto carico di smontare il gazebo piuttosto grande. Subito i numerosi migranti e vagabondi che circolavano in zona si sono presi il bene incustodito.
Il Comune dorme. Forse fra qualche tempo manderà delle scartoffie ai proprietari. In realtà, vista la situazione, dovrebbe intervenire subito sgomberando le persone, smontando il dehor (non è difficile) e mandando la fattura delle spese alla proprietà, che tra l’altro non avrà difficoltà economiche vista la centralità del bene.
Ma nella Milano di Sala, per ottenere quanto previsto da leggi, regolamenti e elementari regole di civiltà e decoro servono mesi, interventi politici, articoli etc etc.
Diciamo le cose come stanno: quando si decide di accogliere così tante persone, quando circolano in città migliaia di persone con foglio di espatrio o senza diritto di asilo, è matematico che ogni luogo incustodito diventi nel giro di poche ore un dormitorio.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.