Milano 14 Marzo – Mi capita di sentire la frase: «Guardi dottore, lo ammetto: il mio cane è viziato». A volte il nostro amore per loro oltre ad alimentare un meraviglioso rapporto, alimenta anche delle abitudini in grado di generare fraintendimenti tra noi e loro.
Qualche esempio: molto spesso il cane dorme sul divano o sul letto perché al proprietario piace condividere i momenti di riposo e relax. Quando però il proprietario vede il suo cane in procinto di sdraiarsi, iniziare a «scavare» sul cuscino del divano o sul copriletto, interviene urlandogli di smetterla. In realtà il cane stava mettendo in atto un rituale atavico di «ricerca del confort»: stava preparando il proprio giaciglio.
Quindi il rischio in questo caso è di autorizzarlo a sdraiarsi sui letti e sofà senza però dargli la possibilità di comportarsi come lui reputa naturale. Se inoltre il nostro è un cane competitivo anche con noi, invitarlo a utilizzare i nostri giacigli potrebbe far passare un messaggio: sdraiati pure dove mi sdraio io perché tanto siamo di pari importanza nel nostro gruppo sociale (branco); tale informazione potrebbe indurre il cane a sentirsi autorizzato a mettere in discussione il nostro ruolo di guida all’interno del branco-famiglia e a iniziare ad esempio a rivendicare con aggressività il divano.
Un’altra possibile situazione in grado di creare fraintendimenti è quella proprio relativa alle coccole: a molti cani piace essere abbracciati e sbaciucchiati ma non a tutti. Un approccio così diretto, muso a muso, con anche un abbraccio che è comunque un contenimento, può da alcuni cani essere interpretato come un comportamento conflittuale e pertanto potrebbe generare tensioni e reazioni aggressive. In definitiva possiamo ovviamente «viziare» i nostri cani a patto di conoscere realmente le loro esigenze etologiche e il loro modo di comunicare al fine di poter creare un amorevole rapporto di fiducia e collaborazione.
Articolo di Diego Rendini tratto dalle pagine di Animalia, nella Cronaca di Torino del mercoledì
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