Milano 14 Marzo – Nei giorni scorsi il Comune di Milano ha pubblicato un bando per costituire un albo delle Social street.
Si tratta di una contraddizione in termini! Le Social street sono gruppi nati spontaneamente in rete, fluidi nella gestione e informali al massimo nella loro costituzione.
Solo chi ha una mentalità ottusamente burocratica poteva pensare di regolamentarle con un albo, di irrigimentarle con codicilli in cambio di lontane promesse di assistenza e sostegno pubblico.
Con un simile approccio comunità libere, spontanee e apartitiche perderebbero la loro caratteristica libertà e creatività.
Ai gestori delle Social street interessava collaborare col Comune per dare velocemente risposte concrete ai bisogni dei residenti. Al Comune invece pensavano alle Social street come un nuovo strumento di propaganda e assistenzialismo.
Anche se in salsa digital o social sempre l’idea di controllare ed educare i milanesi gli gira per la testa.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.