Milano 18 Marzo – La Darsena non ha bisogno di un regolamento della navigazione ma di presidio e controllo per evitare il caos e l’anarchia nelle serate estive.
Eppure fra le tante stranezze della Giunta Sala è saltato fuori un regolamento portuale: 20 pagine per disciplinare al millimetro cosa i natanti devono fare nelle acque della Darsena e su un pezzo dei 2 Navigli. Approdi, ormeggi, precedenze, concessioni, manca solo la Capitaneria di porto!
Già, ma per quel popolo che da aprile a ottobre si ubriaca, spaccia, suona coi bonghi, fa risse e nuotate notturne non c’è nessun permesso da chiedere! E centinaia di venditori abusivi di chupitos e erba consentono a migliaia di adolescenti di perdersi.
Lo scorso anno la manifestazione delle lanterne cinesi richiamò 60.000 persone ma zero vigili e ambulanze.
E’ il solito riflesso della sinistra: c’è un problema, facciamo un regolamento però niente controlli sulle illegalità diffuse.
In Darsena bisogna impedire l’abusivismo commerciale che favorisce le ubriacature di minorenni, bisogna far rispettare le regole sul decoro, la sosta, il commercio, il rumore.
Per questo proponiamo di utilizzare lo strumento delle ordinanze antidegrado che consentono ai Sindaci di intervenire contro fenomeni di movida selvaggia.
E, prima di approvare questo ennesimo regolamento, chiediamo di avere la garanzia della presenza di vigili urbani in un numero adeguato ogni sera.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.