Milano 24 Marzo – Formiche e moscerini, blatte, muffa, preparazione scorretta dei cibi. I ragazzi della Statale di Milano – ma anche rettore e prof – restano senza cucina nella mensa universitaria, chiusa dopo l’ispezione dell’Ats (ex Asl) che ha fatto scattare i sigilli in via festa del Perdono. Gli universitari dovranno per un po’ accontentarsi dei cibi arrivati pronti dall’esterno, rinunciando ai piatti preparati espressi. La cucina resta chiusa fino a quando non verranno ripristinati standard igienici adeguati.
Sono circa 200 al giorno i pasti serviti ai ragazzi, che per primo, secondo, contorno, frutta, dolce spendono dai 3,30 ai 4,70 euro in base alle fasce di reddito. Ora dovranno essere riviste le modalità di gestione dei locali per superare i controlli dell’azienda sanitaria prima di ricominciare a preparare i pasti per gli studenti nelle cucine dell’Ateneo.
Durante l’ispezione sono stati trovati moscherini, formiche nel retro del bancone, una blatta, muffa alle pareti. Ma gli 007 dell’igiene hanno contestato anche il fatto che per cucinare la pasta vengono usati
i fornelli e non i bollitori, come invece prescrive la normativa. In più, per quanto riguarda gli insetti, si è scoperto che le trappole sistemate nei locali vengono però ‘lavate via’ insieme ai getti d’acqua utilizzati per le pulizie, rendendole di fatto inefficaci.
La mensa universitaria resta però aperta. Sarà impossibile cucinare in Università, ma potranno essere servizi i pasti già pronti che verranno solo scaldati. (Repubblica)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845