Buzzi: l’ospedale dei bambini dove i muri cambiano colore

Scienza e Salute

Milano 25 Marzo – Pareti che cambiano colore al tocco, soffitti retroilluminati, personaggi Disney nelle camerette e in sala operatoria accanto ai medici, cartelle cliniche da sfogliare sui tablet e tanto verde. I disegni del nuovo padiglione del Buzzi mostrano una struttura pensata per mettere a proprio agio i piccoli pazienti. L’Ospedale dei bambini attende da quasi nove anni l’ampliamento di spazi di cui necessita. Ora che l’appalto da 40 milioni di euro è stato assegnato e il contratto riceverà le firme in calce, i lavori possono finalmente partire. La buzzi5-0048-k6AF-U43300304165142R6D-1224x916@Corriere-Web-Milano-593x443cordata di imprese guidata da Costruzioni Generali Gilardi ha stabilito le nuove scadenze. Ruspe al lavoro dal prossimo ottobre, si chiude il cantiere a maggio 2019. Costo di realizzazione: 20 milioni, scontato del 29 per cento rispetto alla base d’asta. Il resto dei finanziamenti di Regione e governo coprono le spese per la progettazione e le attrezzature.

 «Abbiamo bisogno di espanderci — spiega Alessandro Visconti, direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di cui il Buzzi fa parte —. Nel 2016 abbiamo registrato 3.500 parti, 5.500 interventi, 2 mila ricoveri ordinari». A cui vanno aggiunti i ricoveri in terapia intensiva pediatrica, 220. Di reparti come questi ce ne sono solo quattro in Lombardia. «In arrivo 2,4 milioni dal governo» continua Visconti. Sforzi economici che permetteranno, oltre alla costruzione della nuova ala sul lato di via San Galdino, anche il trasferimento di 20 posti letto dal Sacco, raddoppiando così le possibilità di ricovero. Guido Bonomelli, direttore generale di Infrastrutture Lombarde, parla di «un ospedale umanizzato, che punterà l’attenzione sugli arredi e sul rapporto dei pazienti con le famiglie». Il progetto, rivisto per armonizzarsi con il quartiere e i palazzi già esistenti, prevede sette piani di cui cinque fuori terra. Qui troveranno sede il pronto soccorso e le attività di day surgery, ma anche la terapia intensiva e sub intensiva, la pediatria d’urgenza e la patologia neonatale. I modelli a cui ci si ispira sono il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova. Si punta in alto, si guarda al futuro. Nei rendering si vedono sale d’attesa verdi, rosa e azzurre, con pareti pronte a mutare tinta quando le si sfiora. Nelle camerette per i bambini ci sarà spazio per le mamme e i papà, sui muri disegni di animali a portare un sorriso nelle difficoltà. I reparti di terapia intensiva, i più difficili per chi li vive, avranno luci soffuse, naturali.

Al terzo piano ci sarà invece il blocco operatorio, con cinque sale, di cui una riservata alla chirurgia robotica. Anche qui serigrafie multicolori con personaggi dei cartoni animati. E ogni spazio avrà una sua caratteristica. «Gli interni dialogheranno con l’esterno — prosegue Bonomelli —. Grandi vetrate permetteranno di affacciarsi sul verde che circonderà il padiglione. Pensiamo anche a un healing garden sul tetto dell’edificio». Un giardino terapeutico che stimoli la vista, l’olfatto e il tatto. Per rendere meno gravosa la degenza ai bambini al quarto piano della struttura saranno allestite anche una ludoteca e una biblioteca. Il progetto che ieri è stato condiviso con il personale del Buzzi nasce molti anni fa. Il primo via ai lavori era stato annunciato per il marzo 2016 con consegna a settembre 2018. Ritardi nelle procedure hanno spostato il traguardo a luglio 2019. La terza falsa partenza è quella del marzo 2017. Alla ditta che ha conquistato l’appalto si richiede ora un rigido rispetto della tabella di marcia. Nel piano proposto i tempi di lavoro sono ridotti del 40 per cento rispetto a quelli precedentemente studiati. Da parte di Costruzioni Gilardi c’è l’impegno a condividere con medici e infermieri le tappe del percorso, con incontri frequenti, per adeguare il padiglione alle loro esigenze.

(Corriere Milano)

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