Milano, per frode da 3 milioni di euro su certificati energetici, due arresti

Cronaca

Milano 13 Aprile – Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza di Milano ha arrestato, su ordine del gip Maria Vicidomini, un commercialista (M.S. di 49 anni) e un agente di commercio (P.C. di 62 anni), entrambi residenti nell’hinterland milanese, ritenuti responsabili di una frode fiscale nel settore della commercializzazione di titoli di efficienza energetica (i cosiddetti ‘Tee’), attuata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 17 milioni di euro.

Lo stesso provvedimento restrittivo è stato emesso nei confronti di un cittadino tedesco, il quale risulta attualmente irreperibile. Il giudice milanese ha disposto anche il sequestro di denaro, beni e altre utilità per un valore pari a 3 milioni di euro, corrispondente all’Iva evasa nell’anno 2014 attraverso la presunta frode.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Milano Adriano Scudieri, ha preso le mosse dall’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette inoltrate da alcune banche e vede coinvolte complessivamente dieci persone indagate a vario titolo per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.A partire dal 2004, i distributori di energia elettrica e di gas naturale hanno l’obbligo di raggiungere annualmente determinati obiettivi di risparmio energetico, i quali vengono espressi in Tep (tonnellate equivalenti di petrolio).

Le aziende distributrici, per raggiungere i propri obiettivi, possono realizzare direttamente dei progetti di efficienza energetica, ricorrendo, ad esempio, all’installazione di pannelli fotovoltaici, all’isolamento termico di edifici, alla realizzazione di cogeneratori di energia elettrica e termica. Una volta ultimati, questi progetti vengono approvati dai competenti organi e danno diritto all’emissione di certificati ‘bianchi’, che attestano l’avvenuta realizzazione del risparmio energetico. I distributori possono ottenere i certificati bianchi anche acquistandoli da operatori specializzati, nell’ambito di un mercato ad hoc gestito dal Gme (Gestore dei mercati energetici), sempre di emanazione ministeriale. È proprio all’interno di questo mercato che si inserisce il meccanismo fraudolento scoperto dal Nucleo speciale di Polizia valutaria.

Il procedimento è analogo a quello delle ‘frodi carosello’: “nel caso di specie, tra le società venditrici di certificati bianchi – la romena ‘Rom Gigatech e la cipriota ‘Ecsi investments ltd’ – e l’acquirente Enel si inseriscono varie imprese italiane (alcune delle quali prive di sostanza economica), tra cui la ‘Acror energy’ di Milano dichiarata fallita nel dicembre 2016, che vende i certificati all’Enel omettendo sistematicamente il versamento dell’imposta sul valore aggiunto”.(Adnkronos)

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