Milano 15 Aprile – “Forza Milan”: con questa esclamazione in italiano il nuovo proprietario e presidente rossonero, il cinese Li Yonghong, ha concluso il suo primo discorso, durato quattro minuti circa. “Questo glorioso club inizia un nuovo capitolo – è stato invece l’esordio -.
Il successo di questa transizione è stato reso possibile dal profondo amore dei tifosi del Milan, dagli sforzi dei partner. E ringrazio Berlusconi e Fininvest per la fiducia riposta in noi”. “Abbiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle”: così Li Yonghong. “Il Milan è un top club a livello mondiale con 18 anni di gloriosa storia”, ha detto Li, riepilogando i trofei rossoneri degli ultimi 31 anni, e ricordando che “tutte le stelle che hanno giocato nel Milan fanno sì che ogni tifoso si aspetti il ritorno del club ai vertici d’Europa”. “Qualche mese fa abbiamo delegato a Fassone lo sviluppo del lavoro futuro – ha detto -. Abbiamo fiducia in lui e nel suo team italiano, con la sua guida la gestione del Milan otterrà sempre miglior performance, così che possa competere nel mondo”. Fassone, Berlusconi sa che è in buone mani “Berlusconi, oltre a tutte le doti di strepitoso comunicatore, ha trasmesso a noi il suo amore e, in parte, il suo dolore per quello che sente una sua creatura. Ma ieri ha potuto percepire che la nuova proprietà non è qui per ragioni di business e speculazione. Gli è stato trasferito che cercheremo di prenderci a cuore la sua creatura, l’ha trasferita nelle mani giuste”: così il nuovo ad del Milan, Marco Fassone sulla cena fra Berlusconi e il nuovo proprietario del club, Li Yonghong. (Rai News)
E il mondo Milan così ricorda il cuore di Berlusconi:
Franco Baresi, il mitologico numero 6, il capitano rossonero di tante battaglie, il simbolo assoluto dell’era berlusconiana. Parla in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ammette: “Non posso nascondere di avvertire un certo magone“. Dunque, il ricordo del Cavaliere, che inizia dal 1986, quando si era appena insediato: “Ci fece restare a bocca aperta per i suoi proclami di rilancio del club. Venivamo da anni difficili e lui portò entusiasmo e aspettative”. Baresi ammette che “all’inizio davanti a certi progetti eravamo perplessi. Invece aveva ragione lui: portò a Milano Sacchi l’anno seguente, cambiò la filosofia del calcio, diede alla società un’organizzazione che prima non c’era”.
Il capitano ricorda il momento in cui comprese che Berlusconi non era un visionario, era “la sera in cui festeggiamo il primo scudetto a San Siro. Nel pomeriggio avevamo giocato a Como: la sera nel nostro stadio trovammo 80mila persone. Solo per salutarci. Incredibile”. Dunque, Baresi rivela altri dettagli: era attento ai particolari, il Cavaliere? “Uuh – riprende -, nei primi tempi curava ogni dettaglio, dall’alimentazione al look“. Infine, sul rapporto personale che lo legava a Berlusconi, spiega: “Mi ha voluto bene, ma ha mostrato affetto e vicinanza verso ogni protagonista che ha scritto la storia del Milan”. (Libero)
Arrigo Sacchi: “Mi dispiace però questa è la vita. Va via un pezzo della mia vita sportiva con loro, sono addolorato non come Berlusconi o Galliani ma quasi. Pur essendo fuori da parecchio tempo c’è sempre stato un rapporto con persone che stimo, alle quali sono grato e riconoscente, sono due grandissimi dirigenti, che hanno dato la vita sportivamente parlando al Milan e ci hanno aiutato tutti. Il Milan ’89 è stata riconosciuta la squadra migliore di tutti i tempi, questo è un merito prima di tutto di Berlusconi e Galliani”. (Repubblica)
Billy Costacurta “Raccontava barzellette e faceva battute. Ma questo non era l’aspetto più rilevante. La sua abilità nei confronti di noi calciatori era un’altra: vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno. Guardava l’aspetto positivo delle cose elencandoci i numeri delle nostre prestazioni. Ad esempio, a noi difensori faceva i complimenti ricordando quante volte avevamo lasciato in fuorigioco gli avversari. E non sottolineava mai i nostri errori”. (Planet Milan)
Fabio Capello: “Devo tutto a Berlusconi. E’ un momento non bello, devo tutto a lui che ha fatto grande il Milan. Il primo giorno ci disse che dovevamo fare grande il Milan con il calcio più spettacolare, lasciandoci a bocca aperta: fu la prima pietra per costruire il Milan che ha vinto tanto”. (Repubblica)
Tassotti: “: “Credo che oggi sia un giorno molto triste per tanti milanisti. Poi magari le cose andranno anche meglio ma il fatto che non ci sia più la famiglia Berlusconi alla guida del Milan per me è triste. Capisco che questo passaggio possa anche migliorare la questione della squadra ma per i milanisti non può essere una bella giornata questa”. (Repubblica)
Gattuso “Lascia un uomo che ha fatto grande il Milan. E’ una grande perdita ma spero che la nuova proprietà faccia tornare grande il Milan. Berlusconi ha preso il Milan in un’aula di tribunale e l’ha fatto diventare uno dei più grandi club al mondo. Chapeau… Il ricordo più bello? E’ stato un sogno lungo tanti anni. Ho giocato con giocatori unici, è stato straordinario. Ho sempre tifato Milan, sin da piccolo. E’ stata una scuola di vita, una macchina perfetta. Ci sono stati grandi campioni, trattati in modo fantastico.” (Tutto Mercato web)
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