Milano 18 Aprile – L’acqua a disposizione di una grande fetta di umanità è contaminata, nella migliore delle ipotesi da inquinanti fecali. “L’alimento più prezioso è spesso causa di morte”, spiega Maria Neira, responsabile del dipartimento di sanità pubblica dell’Oms che insieme a Un-Water presentano “Glaas 2017“, quarto rapporto periodico proposto dopo le relazioni precedenti del 2010, 2012 e 2014 che presenta un’analisi dei dati più affidabili e aggiornati da 75 Paesi e 25 agenzie esterne di supporto sui finanziamenti universali per l’acqua e i piani per raggiungere le popolazioni vulnerabili.
L’Oms afferma che centinaia di migliaia di persone muoiono ogni anno perchè costrette a bere acqua contaminata. Il rapporto sottolinea però che i Paesi, in media, hanno aumentato gli investimenti annuali dedicati a quest’emergenza globale del 4,9% negli ultimi tre anni.
Nonostante questo, l’80% di questi non compie finanziamenti sufficienti per soddisfare i loro obiettivi a livello nazionale, fissati “per permettere l’accesso all’acqua potabile, alle infrastrutture di base e ai servizi igienici”, come spiega l’Oms in un comunicato. “Molti Paesi in via di sviluppo – è l’accusa – non riescono a fornire servizi sicuri e affidabili in modo continuo”.
GuyRyder, presidente di Un-Water e capo dell’International Labour Organization, afferma che “maggiori investimenti su acqua e servizi igienici possono produrre notevoli benefici per la salute e lo sviluppo umano, creare occupazione e fare in modo di non lasciare nessuno indietro”.(Tg.com)
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