Milano 24 Aprile – Dal riciclo delle bottiglie di vetro arriva un nuovo metodo per aumentare l’autonomia di auto elettriche e dispositivi elettronici come smartphone e computer. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università della California, descritta sulla rivista Scientific Reports. Grazie a un processo chimico a basso costo, è possibile infatti realizzare anodi in nanosilicio da utilizzare poi su batterie agli ioni di litio.
Utilizzando gli attuali programmi di riciclo dei rifiuti, ogni anno finiscono comunque in discarica miliardi di bottiglie di vetro, hanno osservato gli studiosi. Questi ultimi si sono dunque chiesti se fosse possibile usare il biossido di silicio presente nelle bottiglie di vetro per ricavare nanoparticelle di silicio da impiegare nelle batterie.
Il segreto: rimpicciolire il silicio – Gli anodi in silicio, evidenziano i ricercatori, possono immagazzinare fino a 10 volte più energia rispetto agli anodi convenzionali in grafite, ma l’espansione e la contrazione durante le fasi di caricamento e scaricamento li rendono instabili. Rimpiccolire la struttura del silicio fino al nanosilicio, tuttavia, ha dimostrato di risolvere il problema.
Centinaia di batterie da una sola bottiglia – Combinando il biossido di silicio ricavato dalle bottiglie con un processo chimico economico, gli scienziati sono quindi riusciti a creare una batteria agli ioni di litio in grado di immagazzinare quattro volte più energia rispetto alle batterie tradizionali. Una sola bottiglia di vetro è sufficiente a creare centinaia di batterie a bottone, che nei test di laboratorio superano le performance delle batterie tradizionali.(Tg.com)
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