Il grande business dei presunti profughi, il dramma di quelli veri

Milano

Milano 26 Aprile – Toh, a Milano qualcuno si sta rendendo conto che lo Sprar, il sistema di gestione dei veri profughi, tra l’altro, è al collasso. Scrive Repubblica:

In teoria avrebbero diritto, secondo le leggi europee, dopo l’accoglimento della domanda di protezione internazionale, ad altri sei mesi nei centri Sprar. Ma posti, nei centri per chi ha la protezione internazionale, non ce ne sono. È un problema cronico, del quale il governo è al corrente, ma che non trova soluzione, nonostante gli appelli e le promesse. E quindi, in osservanza alla circolare emessa ancora un anno fa dal ministero e recepita dalla prefettura milanese come dalle altre di tutta Italia, chi ottiene l’ambito permesso di soggiorno per 5 anni con la protezione internazionale, di fatto, diventa anche senzatetto. Spiegano in prefettura che chi ha il “permesso lungo”, deve cercarsi una sistemazione autonoma, un lavoro. Deve arrangiarsi, come fa l’altro milione di migranti regolari presenti in Lombardia.

Ecco, è o non è tutto bellissimo? Voglio dire, capisco che debbano trovarsi (finalmente) un lavoro. Mi pare del tutto ovvio, naturalmente. Ma se ci pensate c’è qualcosa di sottilmente diabolico nell’intero sistema. Abbiamo speso 30/35 euro al giorno per gente che nella schiacciante maggioranza dei casi non aveva alcun diritto ad averne. Per intenderci: gente che NON scappava dalla guerra, gente che NON era perseguitata e gente che NON doveva essere qua. Quando, finalmente, troviamo qualcuno che, in effetti, sta fuggendo dalle piaghe di cui sopra, sopraggiunge un sonoro “Arrangiati”. Sì, certo, non possiamo pensare di mantenerli per cinque anni, ci mancherebbe, ma se proprio i miei soldi devono essere spesi per questa emergenza io avrei davvero molto più piacere che andassero a queste persone che ai ragazzoni centrafricani che si spacciano per vittime di guerra immaginarie. Dov’è, allora, il problema? Il ritorno economico. Questa gente, potendo lavorare ed essendo poca (oltre a non essere un’emergenza) non permette i margini degli altri. Della massa. Del vero mercato. Il mercato degli uomini e delle donne introdotti in Europa semi legalmente. Questo mare in movimento richiede fondi, che riceve, pari a qualche miliardo. Attenzione: non è vero che a riceverli siano loro. Sono gli accoglienti amici del giaguaro a prendere il soldo. E quindi privilegiano il settore con più profitto. Io non ci vedo nulla di male, sia chiaro. Quello che è sbagliato è il finanziamento pubblico. E quello che, invece, è insopportabile sulla retorica buonista che vede in questa gente, gli accoglienti, il bene assoluto. Ecco, quando i primi sedici senzatetto guarderanno il mondo con terrore, sappiate che su 4 miliardi dati ai buoni non se ne sono trovate qualche migliaia per accogliere chi davvero ne avrebbe bisogno.

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