Milano 27 Aprile – Vederlo partigiano tra i partigiani, inebriato dai gonfaloni, al corteo del 25 aprile, deve aver convinto anche la sinistra più sinistra. Lontana la maglietta del Che per dimostrare la sua fede rossa..oggi a pieno titolo, dopo aver bocciato la ormai famosa “parata nera” al Musocco dove i morti – e parlo da antifascista con martiri partigiani in famiglia – dovrebbero ormai avere il rispetto e la pietas che si deve, appunto, ai morti. La verità è che essere dalla parte giusta, cioè a sinistra, e dimostrarlo in ogni occasione possibile è doveroso, crea quell’allure che affascina una consistente parte di società civile e non, quella parte che poi detta legge nella cultura, nella magistratura, nell’immaginario collettivo più superficiale. E l’inclusione sociale diventa “accoglienza” agli immigrati, nel nome di una uguaglianza che se ne frega degli emarginati per indigenza che continuano ad essere “esclusi”. L’importante è dire le cose ideologicamente giuste, parlare di periferie come necessità prioritaria, ma tenersi ben lontano dai quartieri sofferenti. Parlarne in occasioni pubbliche, dove tutti devono percepire che il Sindaco c’è, anche se in un anno non c’è un vero progetto operativo. Nel discorso del 25 aprile ha sollecitato la Giunta a preparare le gare, predisporre un calendario, fare qualcosa, insomma. Perché ad oggi non aver fatto un bel niente non depone a favore di un grande manager quale è Sala. Naturalmente ha anche previsto che i risultati si vedranno a fine mandato: un modo per evidenziare al mondo che la macchina operativa è complessa e lunga. In verità i suoi assessori sono occupati in altre faccende, diciamo faccende più personali, cioè come posizionarsi nelle prossime alleanze che determineranno il nuovo segretario PD. E scusate se è poco, perché scegliere il cavallo vincente rappresenta il proprio futuro politico. Sala resta nel Limbo di un’attesa che gli fa valutare i giochi e le probabilità. Con Renzi qualche screzio c’è, dicono le cronache, nonostante la professione di fede del Sala candidato. Ma allora Renzi era il politico giusto per la scalata. E Milano è ferma Perché ormai tutta la politica aspetta che la sinistra a Milano e in Italia, sciolga gli infiniti distinguo di un partito povero di idee, ma ricco di nostalgici.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano