Milano 17 Maggio – Caro Mattia, io sono Carlo e se tu hai due anni, io ne ho cinque. E se tu sei sfortunato ‘perché il terremoto ha distrutto la tua casa e tante speranze, io vivo in una casa popolare a Milano e sono più fortunato, ma è una casa dove ogni giorno si rompe qualcosa e nessuno viene a ripararla.
Tu scrivi ““Caro Stato, mi chiamo Mattia – Da pochi giorni ho compiuto i miei primi due anni di vita. Sette mesi di questa li ho già passati insieme alla mia mamma e al mio papà in un container. Sono il più piccolino della comunità terremotata qui a Muccia. Ho imparato a mangiare da solo. Faccio la fila come i grandi con il mio vassoietto blu alla nostra mensa. Qui abbiamo avuto la fortuna di avere in aiuto i carabinieri del battaglione Puglia che cucinano per tutti noi. (E che mi viziano). Loro si che mi stanno vicino…non come te, che ti sei dimenticato. Io rappresento il tuo futuro. Insieme a tanti altri bimbi del centro Italia che dal 24 agosto in poi hanno perso tutto. Io però ho fiducia nella mia famiglia, nel mio Paese. Aiutami a crescere credendo ancora in te. Perché se mi togli la possibilità di avere un futuro caro Stato…io con te poi faccio i capricci e non ci gioco più.”
Voglio dirti che anche per me le cose non sono facili e che, ad esempio, per il mio compleanno la mamma non mi ha regalato niente perché non c’erano i soldi, ma la vicina di casa mi ha comprato un gelato enorme, molto buono. E voglio dirti che se a te lo Stato aveva promesso tante cose come era giusto che fosse, qui a Milano al Sindaco non interessano proprio i bambini poveri. E anch’io mi sento dimenticato..e la mia mamma si fa in quattro per fare le pulizie, dove la chiamano. Ma i soldi non sono mai sufficienti. A te lo Stato ha promesso, ma poi non ha mantenuto le promesse, ma qui, a Milano si preoccupano solo di accogliere i bambini migranti, perché solo loro pare abbiano dei diritti. E gli faranno una festa grande il 20 maggio. A me piacerebbe che facessero una bella festa anche per noi con le ciliegie che mi piacciono tanto. Così…tanto per capire se davvero ci hanno dimenticato. Quando sarò grande mi piacerebbe incontrarti, sperando che allora sarà un mondo migliore. Un bacio Carlo.
La lettera di Mattia è tratta dal profilo facebook di sua madre, Simona Orfini
La lettera di Carlo è inventata, ma corrisponde alla realtà.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano