Miracolo alle Molinette: arriva in ospedale con una freccia nel collo, salvato da intervento senza precedenti

Cronaca

L’uomo, un quarantenne ferito dal dardo partito accidentalmente dalla sua stessa balestra, operato alle Molinette. Sfiorati carotide e midollo spinale

Milano 24 Maggio – “Una scena da film, un intervento senza precedenti, un vero miracolo”. Massimo Capricci è l’otorino che al pronto soccorso delle Molinette di Torino è stato chiamato d’urgenza qualche sera fa: “C’è un uomo con una freccia nel collo”, hanno urlato al telefono. Mai vista una cosa simile, racconta: “Mi sono trovato di fronte un uomo che parlava tranquillamente. Neppure troppo spaventato, perché non aveva male e non sanguinava”. L’uomo si è presentato da solo al pronto soccorso dell’ospedale della Città della Salute di Torino. Con lui gli uomini del 118 che lui stesso aveva chiamato e i carabinieri. Aveva il collo trafitto da parte a parte dal dardo di una balestra: cosciente e lucido, anche se la freccia gli aveva trapassato l’arteria tiroidea e fratturato una vertebra cervicale, sfiorando la carotide senza però toccare organi vitali, né ledere il midollo spinale. Una scena surreale: il ferito, con il dardo che gli usciva per otto centimetri dalla parte posteriore del collo, raccontava, come se fosse una situazione normale, che la freccia metallica gli era partita accidentalmente mentre in casa lui stava pulendo la sua balestra.

E’ stato sottoposto subito ad una Tac spirale e ad una angiotac spirale dalla radiologa Simona Veglia. Gli accertamenti hanno riscontrato che, per una serie di coincidenze più miracolose che fortunate, aveva risparmiato la trachea, l’esofago, la laringe e le corde vocali del paziente, passando ad un solo millimetro dalla carotide. Aveva perforato l’arteria tiroidea superiore, che però era occlusa con “effetto tappo” dalla stessa freccia, e aveva fratturato la sesta vertebra cervicale, senza ledere il midollo spinale. “Nove volte su dieci per una freccia nel collo si muore. Si vede proprio che non era arrivata la sua ora”, sorride il medico.

E’ stato subito portato in sala operatoria. “La freccia gliel’ho estratta io da sveglio con una sedazione da anestesia locale. Non poteva ovviamente essere intubato”, racconta Capricci che ha eseguito l’operazione insieme con il chirurgo vascolare Luca Di Molfetta. Capricci ha dapprima svitato la punta del dardo per poi successivamente sfilarlo dal collo. A quel punto il paziente è stato intubato dall’anestesista Roberto Balagna  e gli èstata prontamente suturata l’arteria tiroidea rotta. L’intervento ad alto rischio è tecnicamente riuscito, l’uomo è stato trasferito in rianimazione e gli è stata praticata una tracheostomia temporanea per proteggere le vie aeree. Il decorso post operatorio, spiega l’ospedale, è regolare. Il paziente ora è ricoverato nel reparto di degenza e oggi gli sono già stati tolti i punti. Mangia e parla e nei prossimi giorni verrà dimesso. (Repubblica)

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