Il vincitore è il partito “Basta emigranti”

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Non solo la Nicolini a Lampedusa: puniti nell’urna tutti i sindaci dell’accoglienza a ogni costo. E dopo la batosta per i 5stelle, la Raggi prova il contropiede: «Non voglio più profughi a Roma»

Milano 15 Giugno -Il vero segnale di queste amministrative è che, ovunque, avanza chi si ribella all’obbligo di aprire le porte ai clandestini il M5s ha capito la lezione.
Molti commentatori sono impegnati in questi giorni a spiegare chi abbia perso le elezioni amministrative, mentre nessuno sembra prestare attenzione a chi in realtà le abbia vinte. Eppure, scorrendo i risultati nelle città chiamate a rinnovare i consigli comunali, si scopre facilmente che esiste un partito che ha trionfato su tutti. Non è il Pd, non è la Lega o Forza Italia, e non è neppure il Movimento 5stelle. Ad avanzare praticamente ovunque, guadagnando consensi come nessun altro, è il partito Basta immigrati, quello che si ribella all’obbligo di aprire le porte ai clandestini.

Il caso più clamoroso si è registrato a Lampedusa, isola eletta a simbolo dell’accoglienza, la cui sindaca è stata premiata dall’Unesco ma anche da Renzi, che l’ha portata come un’icona alla Casa Bianca e quindi nella direzione nazionale del Pd. Un trionfo personale che però non ha trovato conferma nelle urne. Giusi Nicolini infatti è stata mandata a casa senza alcuna esitazione dai suoi concittadini e al suo posto le è stato preferito il proprietario di alcuni alberghi, le cui prime dichiarazioni non lasciano spazio ai dubbi in fatto di profughi. «Adesso sul piano dell’accoglienza deve cambiare tutto. Le nostre braccia resteranno aperte, ma vogliamo prima sapere quanti ne debbono arrivare, quanto tempo debbono restare, dove debbono andare. E non ne possiamo più di vedere migranti ovunque per strada», ha dichiarato Salvatore Martello, il neo eletto. Parole che sarebbero potute tranquillamente uscire dalla bocca di Matteo Salvini. Controllando l’elenco delle città chiamate al voto, moltissime delle quali amministrate da giunte di centrosinistra, si scopre che i candidati che hanno pagato di più sono stati quelli disposti a ospitare gli extracomunitari. I sindaci uscenti del Pd, in prima fila quando si tratta di sostenere gli accordi Sprar, ossia le intese che consentono la distribuzione dei profughi in ogni Comune a gentile richiesta dei prefetti, sono finiti tutti in coda per numero di preferenze. In genere chi ha già governato è favorito davanti alla scelta dell’elettore e, a meno che non abbia combinato disastri, succede non di rado che venga confermato. Questa volta, invece, la maggior parte dei primi cittadini in cerca di rielezione è costretta al ballottaggio, quando normalmente passa al primo colpo. Succede a Belluno, ma anche ad Alessandria e Pistoia, mentre a Rieti l’uscente è addirittura secondo.

Per non dire poi di coloro che nel centrosinistra si sono candidati subentrando a sindaci rossi che hanno gettato la spugna. Quasi da nessuna parte figurano in vantaggio. Da Como a Monza, da Carrara a La Spezia, passando per Genova e Oristano, ai compagni tocca sempre la seconda fila, mentre ad Asti addirittura alla aspirante sindaco a quanto pare è spettata la terza e per pochi voti è finita fuori dal secondo turno: al suo posto, salvo ulteriori colpi di scena nel riconteggio delle schede, ci andrà un grillino. Un pentastellato è avanti anche nel ballottaggio di Carrara, mentre il candidato del centrosinistra insegue.

Sarà un caso, ma ieri, dopo aver appreso i risultati delle elezioni, quelli del movimento hanno sterzato proprio sul tema immigrati. La sindaca di Roma ha scritto al prefetto chiedendo di limitare l’arrivo degli extracomunitari nella Capitale, sollecitando un incontro urgente con il responsabile del ministero dell’Interno che si occupa di flussi. Svolta rafforzata dallo stesso Beppe Grillo, che sul suo blog ha commentato il piano di Virginia Raggi per fronteggiare l’emergenza dei campi rom: «Stop. Questa storia si chiude qua. Ora a Roma si cambia musica. Chiusura dei campi rom, censimento di tutte le aree abusive e le tendopoli. Chi si dichiara senza reddito e gira con auto di lusso è fuori. Chi chiede soldi in metropolitana, magari con minorenni al seguito, è fuori». Parole che anche in questo caso potrebbe aver pronunciato Salvini. ma che soprattutto sembrano lontane anni luce dalle polemiche di qualche settimana fa sulle case per i nomadi e gli stranieri. Forse, anche i grillini si sono accorti che il partito Basta immigrati sta ingrossando le sue fila. Speriamo. Soprattutto che ne tenga conto il centrodestra.

Maurizio Belpietro (La Verità)

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