Quei meravigliosi ragazzi sbandati

Attualità

Metà dei deputati grillini non aveva un lavoro, e nemmeno un reddito. Uno addirittura un reddito negativo. (Di Maio, Di Battista e Fico)

Milano 17 Giugno – A volte la politica è di una semplicità sconcertante. Sono i commentatori che la rendono complicata. Prendiamo il caso dei grillini, che da mesi spiegano che bisogna andare a votare di corsa per impedire che i parlamentari si portino a casa la pensione. E’ una scemenza perché, per ottenere questo risultato, le camere andrebbero sciolte immediatamente, e forse è già tardi.

Ma il punto non è questo. Il punto consiste in quello che ha appena rivelato “Il Giornale”: metà dei parlamentari 5 stelle sono dei disoccupati, non hanno  cioè un lavoro nella vita “civile”.

Il più famoso di questi è appunto il famoso Giggino Di Maio (candidato premier, secondo lui, dei grillini), che non a caso è stato sopranominato dalla rete “primaredditozero”: nella sua ultima dichiarazione dei redditi, prima di diventare parlamentare, grazie a una manciata di clic (180 pare), aveva appunto dichiarato un reddito uguale a zero, nemmeno un euro, venti centesimi, niente. Stava a casa e aspettava che la mamma gli mettesse in tavola la minestra e gli comprasse, ogni tanto, dei calzini nuovi.

Di Maio, che si ostina a presentarsi come futuro capo di palazzo Chigi e che oggi gira avvolto in impeccabili grisaglie era questo: uno che non guadagnava nulla, uno sfaccendato.

Ma, si dirà, Giggino è un caso. Mica tanto, visto che un altro che ha fatto una gran carriera, tale Roberto Fico, addirittura presidente della commissione di vigilanza Rai, è un altro che ha denunciato zero redditi prima di diventare parlamentare.

Un altro degli eroi a cinque stelle molto noto, l’avventuroso, Alessandro Di Battista, giramondo e scrittore oltre il ridicolo (famosi i suoi colloqui con le scimmie urlatrici), se non altro denunciava un reddito, annuale, di ben 3.176 euro. Non si sa di cosa vivesse con così pochi soldi: anche lui, quasi certamente, dalla mamma.

Poi c’è almeno un caso del tutto incomprensibile: Vito Petrucelli (senatore) ha denunciato un reddito negativo: meno 296 euro. Difficile capire come diavolo abbia  fatto. Viene solo in mente che probabilmente era così povero, ma davvero povero, che quando l’hanno rapinato (gli alieni?) aveva solo 300 euro in tasca, frutto di un’intera vita di lavoro.

Ma non mancano altri fenomeni fra i 5 stelle. Emanuele Cozzolino, ad esempio, ha dichiarato 24 euro di reddito. Mirella Liuzzi ha avuto più successo nella vita: 114 euro di reddito prima di diventare parlamentare. Inutile cercare notizie su di lei, nemmeno Vikipedia ne ha. Praticamente si tratta di una signorina niente, sbucata fuori dal nulla e che invece adesso viaggia sui 100 mila euro l’anno (come tutti gli altri grillini).

Si potrebbe andare avanti per ore con questi elenchi. La senatrice Paola Taverna, una guerriera a 5 stelle, indomabile, denunciava 16 mila euro, come segretaria di un poliambulatorio: qualche cappuccino (senza brioches) se lo deve essere permesso. Roberto Giarrusso, invece, ala dura del Movimento, guadagnava meno di 10 mila euro l’anno. Eppure dispone di una stazza notevole: anche a lui deve aver pensato la mamma o qualche altro parente.

Insomma, metà dei “meravigliosi ragazzi” di Grillo non aveva un’occupazione e non guadagnava niente.

Adesso, invece, 100 mila all’anno. E con una faccia tosta straordinaria ci vengono a spiegare che sono “gli altri” parlamentari che non vogliono andare a casa. Loro, invece, sognano solo di poter tornare a reddito zero il prima possibile.

Non ci sono grandi commenti da fare. Da questa piccola ricerca si scopre che Grillo ha scoperto e mandato in parlamento un gruppo di sfigati, senza una professione e senza un reddito. Una volta, quando andava più di moda la letteratura americana, c’era un termine preciso per tipi così: drop out. Si può tradurre con sbandati, emarginati  volontari, gente che rifiuta la società e che si getta nel primo fosso che incontra.

Meravigliosi ragazzi.

Giuseppe Turani “Tiscali.it”

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