Milano 19 Giugno – La notizia è di Repubblica “Sono cinque aree con edifici vuoti che vengono presi di mira da occupanti abusivi o addirittura vengono usati come covi criminali. Spazi da riqualificare che si trovano nella fascia sud di Milano e che potrebbero avere delle funzioni temporanee, come ad esempio ospitare i migranti o i senzatetto. È questa la proposta che arriva da Alberto Oliveti, presidente di Enpam, l’ente previdenziale dei medici, che è possessore degli immobili: “Ci facciamo avanti per trovare delle soluzioni e offriamo al Comune, ma anche agli altri soggetti portatori d’interesse, la possibilità di usare questi spazi – ha detto Oliveti – Vogliamo fare la nostra parte per identificare dei luoghi utilizzabili per l’accoglienza. Sappiamo bene cosa succede nei nostri immobili che hanno situazioni più complesse, come nel caso di via Lampedusa. La nostra proposta va nella direzione di evitare situazioni come quelle che portano solo pericoli, degrado per i quartieri e discredito per noi”.
Milano, sgomberati tre stabili occupati in via Lampedusa
Il riferimento è all’ultimo intervento delle forze dell’ordine per sgomberare gli occupanti delle torri di via Lampedusa, ex residence e uffici dismessi da tempo che erano diventati il rifugio per un gruppo di piccoli criminali. Proprio in quell’occasione, Enpam ha collaborato con le forze dell’ordine per la messa in sicurezza dell’area.
“Però non possiamo prendere noi il posto della polizia – aggiunge Oliveti -, pensi che solo per i servizi di guardiania degli stabili vuoti paghiamo oltre un milione di euro all’anno”.
Trovare a questi immobili una nuova funzione diventerebbe quindi anche un risparmio per l’ente, che paga già circa 1,5 milioni di euro di Imu per questi palazzi. Ma quali sono le situazioni più problematiche? Oltre a via Lampedusa, da Enpam individuano altre quattro zone che sono a rischio e che potrebbero essere messe a disposizione. La ex sede dell’Inps di via Toffetti, la ex sede del provveditorato in via Ripamonti 42, gli edifici di via Giacomo Medici del Vascello in zona Rogoredo e l’ex hotel di Pieve Emanuele. “Edifici che al momento non sono occupati abusivamente a quanto ci risulta – aggiunge Oliveti -, ma per cui vorremmo cercare una soluzione che sia socialmente utile. Per alcuni di questi edifici ci sono anche in corso delle trattative per progetti di riqualificazione: dall’housing sociale agli studentati, passando per residenze sanitarie e offerte di privati. Ma non sono cose che vanno in porto dall’oggi al domani, motivo per cui avanziamo questa nostra disponibilità”.
Pieve Emanuele, la protesta dei profughi
Del resto non è la prima volta che l’ente mette a disposizione gli spazi dei suoi immobili per iniziative di carattere sociale. Era già successo nel 2011 a Pieve Emanuele quando la prefettura aveva utilizzato il residence (lo stesso dove stanno gli agenti di polizia) per ospitare circa 300 profughi. E sempre in spazi Enpam è stato realizzato il ristorante solidale, con pasti a 1 euro, voluto da Ernesto Pellegrini negli immobili in zona Lorenteggio. “L’ente ha a disposizione un grande patrimonio immobiliare – aggiunge il presidente -, il nostro primo obbiettivo è la valorizzazione di questi edifici, come da mandato istituzionale. Ma vogliamo anche garantire sicurezza sociale ai quartieri. Ci piacerebbe costituire con il Comune e gli altri grandi gestori immobiliari dell’area sud un coordinamento e un confronto per cercare le soluzioni migliori”.
Per ora il Comune è sordo.
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