Milano 19 Giugno – Fra le tante cose che non funzionano a Milano, una mi angoscia: la disattenzione verso il futuro.
Disattenzione verso il futuro significa ad esempio non accorgersi che stiamo rovinando generazioni di ragazzi per un atteggiamento lassista verso il cocktail disastroso della movida selvaggia: alcol e droga a volontà nei luoghi di ritrovo all’aperto. L’atteggiamento buonista su questo fronte sta arrecando danni che fiaccheranno l’Italia nei prossimi decenni, aumentando il costo sociale della sanità e dell’assistenza pubblica.
Chi dice che è normale e che è sempre successo che i giovani vogliano divertirsi la sera, dimentica un aspetto fondamentale: quando io ero ragazzino era veramente difficile sballarsi con pochi soldi. Oggi grazie a un circuito di venditori abusivi e di pusher che agiscono alla luce del sole con meno di 10 euro a sera ti puoi completamente perdere. E lo puoi fare spesso quanto vuoi. Per taluni lo sballo per tutti è una conquista, significa non avere barriere economiche al divertimento! Non è così.
L’amministrazione comunale non deve intervenire solo per dirimere la questione del rumore o dei disagi per i residenti o per tutelare i diritti degli operatori commerciali che gestiscono locali creando lavoro e rendendo attrattiva la città.
Qui il problema principale è spezzare la catena di interessi criminali che manda in giro venditori abusivi di chupitos e pusher reclutati fra gli immigrati.
L’atteggiamento buonista o rassegnato verso questi fenomeni criminali, considerare gli aspetti più degradati della vita notturna semplice movida è un errore veramente grave.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.