Zona Ponte Seveso – La città di serie B: via Gluck

Milano

Milano 27 Giugno – Ancora qui per parlare d’incuria e di abbandono con la descrizione esauriente di Urbanfile.

Nel mirino dell’attenzione via Gluck. Scrive la testata “Via Gluck è dedicata ad un compositore tedesco: Christoph Willibald Gluck (Erasbach, 2 luglio 1714 – Vienna, 15 novembre 1787) attivo soprattutto come operista, uno dei maggiori – se non il principale – iniziatore del cosiddetto periodo storico musicale che va sotto il nome di Classicismo viennese (seconda metà del XVIII secolo).  Attraverso nuove e radicali opere come Orfeo ed Euridice (1762) e Alceste (1767) riformò l’opera seria, da tempo in declino, semplificandone la trama e cercando un sostanziale equilibrio tra musica e canto. Le sue riforme in ambito operistico ebbero grande fortuna, influenzando notevolmente molti compositori tra i quali Mozart, Salieri, Cherubini, Berlioz e Wagner. Il 26 dicembre 1741 la sua prima opera lirica, Artaserse, su testo di Metastasio, fu accolta con favore dal pubblico del Teatro Regio Ducale di Milano -il teatro che si trovava nell’attuale Palazzo Reale e che andò distrutto in un incendio dando origine poi alla Scala-. (Wikipedia)

La via, abbastanza lunga, va da viale Lunigiana a via Lesa.

Dopo più di tre anni siamo ripassati a vedere come sia cambiata via Cristoforo Gluck, la famosa strada citata nella canzone di Adriano Celentano: Il ragazzo della via Gluck.

Nel 2013 il cantante aveva dichiarato che la via era brutta ed era seguito un annuncio del Comune la cui intenzione era quella di voler deliberare la richiesta di vincolo paesaggistico per quattro aree della città, tra cui appunto il tratto di strada di cui stiamo parlando.

Congiuntamente a questo, per iniziativa di alcune associazioni e del consiglio dell’allora Zona 2 (oggi Municipio 2), al civico 14 – dove il cantante è nato – si pensò di apporre persino una targa con alcuni versi della celeberrima canzone di Celentano presentata al Festival di Sanremo del 1966. A queste affermazioni, all’epoca il “Molleggiato”, replicò appunto a Palazzo Marino: “Ormai è tardi, è una delle strade più brutte di Milano”.

Forse Celentano non ha tutti i torti…

Diciamo che la piccola via Gluck parte un po’ in disparte, in uno slargo senza nome che condivide con viale Lunigiana e via Sammartini.

In questa specie di piazza vi è un marciapiede centrale liberato da poco dalla struttura di un bagno pubblico e da una marea d’auto. Il Comitato parcheggio Sammartini 31 è riuscito fortunatamente a rimuovere il parcheggio selvaggio che fino a poco tempo fa assediava quest’angolo di Milano.

Adesso il Comune deve pensare a trasformare questo marciapiede in qualcosa di più civile che una semplice colata di cemento.

Noi abbiamo pensato a che effetto farebbe se questa “piazza”(magari ottenesse anche un nome) diventasse più bella con una grande aiuola alberata. Abbiamo pensato anche di mettere, lungo via Sammartini degli alberi tra un’automobile e l’altra. Non sarebbe più vivibile e bello?

Lungo la via, oltre all’ex-magione del “Molleggiato”, vi è anche l’incombente e affascinante presenza della vecchia Centrale Termica della Stazione Centrale. Questa serviva come centrale di produzione per il riscaldamento dell’enorme stazione con 4 caldaie tubolari. Il complesso veniva rifornito di carbone attraverso un ponte sulla via Sammartini che lo metteva in collegamento con il rilievo ferroviario della stazione stessa. Sulla via Giuseppe Bruschetti, una traversa di via Gluck, si trova – facente parte sempre dello stesso complesso – anche la palazzina alloggi del personale.

Oggi parte di questo edificio è inutilizzato, chissà mai se potrà esser trasformato in museo o qualcosa di simile.

Nel frattempo al civico 44 l’artista writer King Raptuz sta realizzando un bellissimo murales con argomento Leonardo da Vinci.

Tra le nuove palazzine realizzate anche in tempi recenti, si trovava, in Via Gluck 45, il piccolo museo del poster, Fermo Immagine.

Adibito ad atelier fotografico, nell’aprile del 2013 assume una nuova funzione: le immagini non vengono più catturate dall’obiettivo di una macchina fotografica, ma vengono appese alle pareti. Non sono immagini qualunque: sono le immagini del cinema e rappresentano i movimenti, lo stile e la storia della settima arte.

Il Museo si componeva di due ampie sale, completamente ricoperte dai manifesti e dotate di tutto il necessario per accogliere cittadini, turisti e curiosi: luci, impianto audio e video, megaschermi, biblioteca, punto di ristoro, wifi.

Oggi il museo Fermo Immagine è in cerca di nuova sede. Siamo convinti che il museo del manifesto cinematografico sia un fiore all’occhiello per la città di Milano. Per questo motivo siamo fiduciosi che presto le istituzioni saranno in grado di sostenere la rinascita del museo (e se venisse allestito all’interno della vecchia Centrale Termica?)

Proseguendo il percorso della via verso via Lesa, sullo sfondo si staglia un complesso all’apparenza industriale, fornito di tre tozze ciminiere rosse e assieme ad un fabbricato “appoggiato” alla vecchia struttura, anch’esso rosso, molto scenografico.

Mercato del pesce, interno D2015 .JPG

Si tratta di quello che era il vecchio Mercato Ittico realizzato nel 1934 dall’architetto Ing. Guido Amorosi dell’Ufficio Tecnico comunale. Il Mercato, precedentemente collocato nella storica struttura di Via Sammartini, è stato trasferito nell’anno 2000 nell’attuale padiglione, sito in via Lombroso, n. 53 a Calvairate, che dispone anche di apposite pensiline per consentire agli acquirenti, ai fini igienici, la movimentazione dei prodotti su percorsi coperti.

Oggi il complesso è stato completamente ristrutturato da Proger e ospita la sede di Milano Ristorazione s.p.a.

Il nuovo Centro Cucina Sammartini è il più grande stabilimento di produzione pasti d’Italia. La produzione è completamente computerizzata e affidata a macchinari all’avanguardia che permettono di preparare 10,000 pasti al giorno per servire le mense di 86 scuole di Milano. Il progetto nasce dalla completa ristrutturazione ed adeguamento funzionale di un edificio industriale abbandonato per ospitare al piano terra il nuovo centro cucina, che ha sostituito 4 vecchi impianti.

Confinante vi è quel che resta dell’edificio degli uffici del vecchio Mercato Ittico e che ora è in totale degrado e quasi rovina. Qualche mese fa si erano sollevate delle proteste da parte di consiglieri della zona e anche da parte di cittadini, indignati da tanto degrado vicino alla sede di stabile di Milano Ristorazione, il che non è una bella cosa. Speriamo si riesca a porre rimedio.

Così, da una piccola via esplorata quasi per caso abbiamo visto che nasconde alcune meraviglie che andrebbero valorizzate meglio.”

Per ulteriore documentazione fotografica ⇒ Pagina di Urbanfile

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