Milano 28 Giugno – Non basta una direttora generale strapagata e proveniente addirittura dalla Leopolda di Firenze. Non basta una Assessora strappata alla Microsoft. La macchina comunale di Milano pensata da Beppe Sala funziona male e, quando risponde, lo fa in tempi biblici.
Per averne prova basta andare in via Larga o scrivere una mail a un qualsiasi ufficio comunale.
In Via Larga, giusto per fare un esempio, i dipendenti devono scendere a piedi nell’archivio dello Stato Civile per poter fornire i dati necessari alle certificazioni! Altro che smart city…
Non parliamo delle lunghe attese quando necessitano risposte dall’Assessorato alla Mobilità gestito da Granelli. Richieste banali come i permessi per disabili o i rinnovi delle soste sulle righe gialle richiedono attese defatiganti e procedure demenziali come chiedere di nuovo di anno in anno i certificati medici a disabili ottantenni manco potessero improvvisamente ristabilirsi.
D’altronde che aspettarsi da una amministrazione di sinistra che ritiene i cittadini dei sudditi senza diritti e da spremere. E che si nasconde dietro regolamenti e procedure sempre più macchinose per sfuggire alla assunzione di responsabilità che è la base di lavoro. Anche qui Beppe Sala ha tradito ogni speranza di visione manageriale: a stabilire carriere e assetti è la vicinanza alla Cgil.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.