Milano 29 Giugno – Il Palazzo del Cinema aprirà a settembre. Cinquemila metri quadrati di spazi, dieci sale di proiezione — una da 25 posti con servizio ristorante —, due arene estive nei cortili di via Milazzo, una nursery. Ci sarà spazio per un sushi bar, oltre all’Osteria del Cinema già presente e per un caffè letterario. E ancora sale di lettura abbinate. L’ingresso da piazza XXV Aprile, dallo stabile che nel gennaio 2016 la giunta ha deciso di affidare alla società Anteo con un contratto di affitto di 28 anni.
Lo stesso che ospita e continuerà ad ospitare il comando della polizia locale e alcuni uffici comunali (solo la scuola media Manzoni, va ricordato, ha traslocato all’Istituto Deledda). Il nuovo intervento porterà da 700 a 1.250 i posti disponibili nelle sale che Anteo ha deciso di intitolare a storici cinema milanesi che hanno chiuso. «Abbiamo pensato di intitolare le nuove sale del Palazzo del Cinema con nomi di cinema che non ci sono più — spiega Lionello Cerri, patron dell’Anteo —, per farne vivere la memoria. Ci sono sale, come l’Obraz, un cineclub che ha chiuso 15 anni fa e che inventò la formula cinema più spettacolo, che devono essere ricordate ma vogliamo ascoltare anche il parere del pubblico».
La storia dell’Anteo attraversa un secolo. Era la Casa del Fascio Gabriele D’Annunzio, durante il Ventennio e la seconda guerra mondiale, ma divenne luogo di riunione del Pci di Togliatti immediatamente dopo la liberazione. L’Anteo come spazio dedicato alla cultura nacque il primo maggio del 1979, era allora un musi-cine-teatro da 800 posti. E solo vent’anni più tardi, nel 1997, ci fu la prima importante ristrutturazione in multisala. Dall’inizio del secolo scorso, a Milano, hanno chiuso novanta cinema. L’ultimo della serie è il cinema Apollo, che ha proiettato gli ultimi film la notte del 31 dicembre 2016, preso d’assalto da una folla di appassionati. Ha lasciato posto al cantiere del megastore Apple. Una storia che viene raccontata nel piccolo volume che Alberto Massirone dedica ai 110 anni del Cinema Centrale di via Torino.
La prima proiezione cinematografica pubblica a Milano con l’apparecchio dei fratelli Lumière avviene il 20 marzo 1896 al Circolo Fotografico di via Principe Umberto, oggi via Turati, come racconterà il Corriere della Sera. E nel 19o7 a Milano sono già in funzione cinquanta sale. Il primo cinema ad istituire una nursey sarà lo Smeraldo, mentre all’Odeon e al Metro Astra «belle e giovani mascherine accompagnano gli spettatori al loro posto» e nasce persino un servizio per le prenotazioni telefoniche con il quale «è possibile assicurarsi i posti prima di recarsi in sala».
Paola D’Amico (Corriere)
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