Milano 8 Luglio – Un uomo è stato fermato dalla polizia per l‘aggressione all’architetto di 43 anni che è stato ustionato con una bottiglia di acido giovedì 6 luglio, in via Città di Fiume, zona Porta Venezia a Milano. L’architetto è ricoverato per le ustioni al collo e al busto all’ospedale Niguarda: non è in pericolo di vita e la prognosi è di 40 giorni. Durante la notte la polizia ha individuato un brasiliano di 29 anni che dai primi momenti successivi all’aggressione si è sospettato potesse aver lanciato il liquido corrosivo contro il professionista. Ad aiutare gli investigatori della squadra mobile della questura, che si sono detti abbastanza fiduciosi della convalida del fermo, sono state le dichiarazioni della vittima e l’incrocio con altre informazioni e dichiarazioni. Si sta ancora indagando invece sulle motivazioni del gesto.
I due avevano preso un appuntamento e si sono incontrati: la vittima è andata sul posto con un’auto intestata alla madre. Quindi, sarebbe nata una discussione al culmine della quale il 29enne gli ha versato addosso il liquido ustionante. Gli investigatori stanno verificando se questo episodio sia da ricollegarsi al passato dell’architetto 44enne ma le informazioni raccolte al momento non andrebbero soltanto in questa direzione. Nel 2006 il professionista era stato coinvolto in una vicenda personale che l’aveva portato sotto processo. L’architetto 44enne, è stato aggredito con una bottiglia da un litro di disgorgante liquido probabilmente acquistata poco prima in un supermarket. La vittima, originaria della bergamasca Treviglio e di professione architetto, ha riportato ustioni sul 40% del corpo, in particolare su testa, collo e torace: ricoverato in gravi condizioni nel reparto specializzato dell’ospedale Niguarda, non sarebbe in pericolo di vita. Già nella serata di ieri i poliziotti avevano perlustrato la zona, cercando telecamere di videosorveglianza che potevano aver ripreso il momento del litigio poi degenerato in violenta aggressione; le immagini verranno acquisite e scandagliate dagli investigatori nella speranza che abbiano immortalato il momento del raid in strada.
Il brasiliano di 29 anni ha raccontato di aver avuto una relazione con l’architetto aggredito e di essere stato sottoposto ad un “ricatto per farmi prostituire” perché “mi minacciava di diffondere” online delle foto. È questa la prima versione resa agli investigatori dall’uomo, accusato di lesioni gravissime e che ha ammesso sia di aver comprato la bottiglia di idraulico liquido quella mattina che di aver lanciato la sostanza, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Il brasiliano ha messo a verbale che la vittima lo costringeva a prostituirsi con altri per incassare soldi e che, se non l’avesse fatto, avrebbe diffuso foto che lo riguardavano online. Una versione che dovrà essere verificata da inquirenti e polizia. Intanto, il pm Isidoro Palma ha chiesto al gip la convalida del fermo e la misura cautelare in carcere. L’interrogatorio potrebbe tenersi tra oggi e domenica. (Il Giorno)
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