C’è un sindaco a Besnate, Varese. Narra la vicenda Repubblica:
Per protestare contro il “mancato rispetto degli accordi”, con l’invio sul territorio comunale di un numero di richiedenti asilo superiore rispetto a quanto stabilito in precedenza, il sindaco di Besnate (Varese) Giovanni Corbo, esponente del Pd, ha avviato uno sciopero della fame.
La decisione è stata annunciata nel corso di un’assemblea con i cittadini sul tema dell’accoglienza dei profughi. “Deve essere mantenuto il rispetto delle percentuali richiedenti asilo/abitanti – scrive Corbo su Facebook – le regole devono essere chiare. Fino a quando tali regole non saranno rispettate andrò avanti con lo sciopero della fame”. Il sindaco, che non è contrario all’accoglienza, contesta però il “mancato rispetto della quota nazionale di tre richiedenti asilo ogni mille abitanti”.
Secondo Corbo l’accordo con la prefettura prevedeva l’arrivo di 15 profughi ospitati in un centro di accoglienza nel paese di circa 5.500 abitanti, ma successivamente il numero è salito a 32.
Lo Stato non rispetta gli accordi. Ma va? Qualcuno dovrebbe spiegargli cosa succede con i debiti verso le imprese. Ma non importa. Quello che rileva davvero, però, è lo sguardo d’insieme. Il Sindaco si è fidato. Ha aperto le porte. Ha accolto. Ed è stato amabilmente fregato. Nell’emergenza immigrazione, infatti, non si segue il criterio logico del premio e della punizione. Se accogli, poi non sarai costretto ad accogliere. E se non accogli sarai costretto a farlo. Assolutamente. Si MINACCIA di farlo. Ma non lo si fa mai. Sapete perché? Perché è una dannata EMERGENZA. E non c’è il tempo per le cause legali. Non c’è il tempo per le procedure coatte. Non c’è tempo per il bastone. Per questo si decide, con serenità e pacatezza, di usare la logica della minor resistenza. Ovvero: se hai accolto è molto probabile che accoglierai ancora. E chissenefrega se stai creando dei paesi ghetto. L’importante è superare l’emergenza, in attesa della prossima emergenza. Corbo lo ha scoperto nella maniera più brutta. A Gorino, d’altronde, per non saper né leggere né scrivere, hanno risolto il problema rimandando i profughi indietro. Con le barricate. Dimostrando che, se urli abbastanza PRIMA, dopo non dovrai digiunare. Auguro tutto il successo possibile a Corbo, ma dubito ce la farà. Una volta accolta la mela avvelenata ti trovi alla mercé della strega.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,