Milano 1 Agosto – La storia di Milano raccontata attraverso il suo lato più oscuro con la mostra “MILANO E LA MALA. Storia criminale della città, dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca”. Un percorso che con 140 immagini d’epoca, video, documenti, “strumenti del mestiere”’, reperti, periodici e quotidiani intende raccontare quarant’anni di vita criminale milanese.
L’esposizione è in programma a Palazzo Morando, in via Sant’Andrea 6, dal 9 novembre 2017 all’11 febbraio 2018, a cura di Stefano Galli, , e organizzata dall’Associazione Spirale d’Idee | Milano in Mostra. La mostra, spiegano gli organizzatori, “analizzerà e ripercorrerà la nascita e l’affermazione della criminalità a Milano, tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni ottanta”. Nel dettaglio, il percorso, ordinato cronologicamente, prenderà avvio dalla fine della seconda guerra mondiale e si dipanerà attraverso la famosa rapina di via Osoppo del 1958, definita “il colpo del secolo”: l’assalto di sette uomini a un portavalori che si impossessò di un bottino di oltre 614 milioni di lire senza neppure sparare un colpo. L’episodio rappresentò l’apice della Ligera, una forma di delinquenza tutta milanese che ebbe origine già nel XIX secolo, composta da piccoli gruppi di criminali e spesso “romanticamente” ricordata anche nelle canzoni popolari.
L’assalto al portavalori di via Osoppo segnò la fine di questo tipo di malavita lasciando il campo, nel ventennio 1960-1980, a una nuova forma criminale strutturata in gruppi omogenei – anche di stampo mafioso – diretta al controllo del gioco d’azzardo, della prostituzione e, infine, del traffico degli stupefacenti. Tra i protagonisti di questa stagione nomi del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda, Renato Vallanzasca, che evocano nei ricordi dei milanesi atmosfere da Far West.
A fare da sfondo a queste imprese c’è una metropoli come Milano che, a seguito del boom economico, si modifica in maniera profonda. La Milano della Mala è una città che vive anche di notte nelle bische, nei night club, nei circoli privati. L’esposizione documenterà tutte queste atmosfere, oltre a riportare in primo piano i quartieri della malavita: il Giambellino, l’Isola, la casba di via Conca del Naviglio e il Ticinese.
Particolari focus saranno dedicati a specifici fenomeni – i sequestri reali e quelli solamente minacciati, i luoghi di detenzione e le rivolte carcerarie – e ai gruppi di feroci killer come i famigerati Apaches di Epaminonda che terrorizzarono la città nei primissimi anni ottanta. Un importante e ulteriore approfondimento sarà rivolto agli eroici rappresentanti delle forze dell’ordine, in primis il commissario Mario Nardone e il futuro questore Achille Serra.
L’esposizione si chiuderà idealmente con la sezione dedicata a Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni ottanta lascerà il passo a nuove e più cruente forme di criminalità. (OmniMilano)
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