Sono 121 gli arresti dall’inizio dell’anno.
Milano 1 Agosto – Non conosce sosta l’attività di contrasto alla violenza tra le mura domestiche posta in essere dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano nell’ambito della quotidiana attività in difesa delle fasce deboli.
Si attesta a 166 il numero dei violenti deferiti all’Autorità Giudiziaria dall’inizio dell’anno per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking, dei quali ben 121 finiti in manette e 45 denunciati in stato di libertà. Gli ultimi 3 arresti sono stati effettuati nel corso del fine settimana appena trascorso, nel capoluogo meneghino e nell’hinterland.
In città, i militari della Stazione Milano – Porta Sempione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano nei confronti di una 38enne salvadoregna, incensurata, ritenuta responsabile di maltrattamenti e lesioni personali. Il provvedimento giunge a conclusione dell’attività svolta dagli uomini dell’Arma a seguito della richiesta di aiuto di un 18enne, presentatosi poco più di una settimana fa in caserma per raccontare le vessazioni alle quali egli stesso e i due fratelli di 13 e 16 anni erano costantemente sottoposti da parte della madre, unico punto di riferimento in Italia. Dai racconti dei 3 ragazzi è emerso come le violenze fossero iniziate già nel Paese d’origine, dove la madre era solita sferrare cinghiate all’indirizzo dei figli. Nel 2009 la donna si era trasferita in Italia, raggiunta dalla prole nel 2014. Con il ricongiungimento erano ricominciati anche i maltrattamenti sistematici che consistevano in frustate sul corpo con cavi elettrici, percosse, strette al collo, notti trascorse in punizione sul balcone, nonché esplicite minacce di morte. Le vessazioni scattavano per i più futili motivi, che andavano dal non aver fatto un sufficiente numero di telefonate alla mamma durante le uscite concesse ai ragazzi, all’aver lasciato la porta della camera da letto aperta; dall’aver dimenticato un luce accesa, all’aver omesso di riporre un piatto nel frigorifero. I Carabinieri hanno posto la parola fine all’incubo dei 3 fratelli, momentaneamente collocati in una comunità, mentre la madre è stata condotta a San Vittore, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
A Carugate, i Carabinieri della locale Stazione sono intervenuti in un appartamento della periferia cittadina, su richiesta di una 53enne italiana che riferiva di essere stata percossa dal figlio 19enne. Giunti sul posto, gli operanti hanno trovato il giovane in casa, apprendendo che aveva picchiato i genitori e si era accanito su mobili e suppellettili al rifiuto di consegnargli del denaro. Il ragazzo, che già in passato era stato allontanato dalla casa famigliare per analoghi comportamenti, è stato condotto presso il Carcere di Monza.
Infine, a Magnago, i militari della Stazione di Castano Primo (MI) sono intervenuti in un appartamento del centro cittadino, dove un 32enne italiano, già noto per comportamenti violenti in famiglia, aveva aggredito la madre e la zia, rispettivamente di 55 e 63 anni, al culmine di una discussione per futili motivi. A richiedere l’intervento dei Carabinieri è stato lo zio 58enne che aveva tentato invano di fermare il giovane. Le due donne sono state visitate presso il pronto soccorso di Legnano (MI) e dimesse rispettivamente con prognosi di 5 gg. per contusioni varie e di 30 gg. per frattura del radio. L’arrestato è stato condotto presso il Carcere di Busto Arsizio (VA), dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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