Milano 29 Agosto – Quando l’Assessore Rozza inviò i vigili a sigillare il teatrino del Parco Trotter, motivò il provvedimento spiegando che, in qualità di Pubblico Ufficiale, avendo ricevuto la segnalazione di un pericolo immediato e tangibile cui erano esposti alcuni cittadini, se non fosse intervenuta subito si sarebbe resa colpevole del reato d’omissione di atti d’ufficio. – Spiega Otello Ruggeri, Coordinatore di Forza Italia nel Municipio 2 – Ebbene, anche nella struttura di via Cavalcanti, dove, un associazione di musulmani pratica attività aggregative e religiose, il pericolo per i frequentatori è immediato, tangibile e certificato dagli organi preposti a farlo, oltre a essere stata emessa una sentenza che intima loro di cessare abusi edilizi e attività non previste dalla destinazione d’uso. Perché in questo caso l’Assessore non si sente in obbligo di intervenire? Perché in questo caso ritiene di non incorrere nel reato di “omissione”?
Sarebbe interessante conoscere la sua spiegazione, anche per valutare di conseguenza la lista di situazioni simili a questa presenti nel Municipio 2, fra le quali va sottolineata l’occupazione abusiva dei “Bagni Pubblici” di via Esterle, un bene comunale occupato da mesi, nonostante nel Decreto Ministeriale del 5 agosto 2008, all’art. 2 sia stabilito che – fra le altre cose – il Sindaco è tenuto a intervenire per prevenire e contrastare le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana. Un altro caso in cui – per Sindaco e alcuni componenti della Giunta – si potrebbe profilare il reato di omissione di atti d’ufficio per il quale, secondo l’Articolo art. 328 Codice Penale: è punito con la reclusione da sei mesi a due anni il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia, di sicurezza pubblica, di ordine pubblico, o di igiene e sanità deve essere compiuto senza ritardo.
Situazioni a dir poco imbarazzanti, paragonabili a molte altre individuabili negli altri otto municipi di Milano. Magari spiegabili per chi governa la città con motivazioni politiche, ideologiche e, perché no: pratiche, ma che mi attendo siano segnalate alla magistratura dai consiglieri d’opposizione, in modo sia chi ne ha la competenza a valutare se ci sono i presupposti per aprire o no delle indagini.
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